Ho ancora nella memoria il racconto delle tante “trovature” di tesori sepolti che la mia mamma mi faceva. E lei, sulla verità di quei presunti fatti, ci avrebbe giurato. Non solo di questo parlava. A volte sentivo racconti, non certo edificanti, del prete X e del canonico Z. E anche su questo essa avrebbe giurato.
Povera mamma mia, cosa sapeva lei del vero volto del prete? E comprendo, così, perché fosse per lei inconcepibile che proprio uno dei suoi figli volesse prendere la strada del sacerdozio. Il prete non lo conosceva ancora.
Ho ricevuto, in questi giorni, dall’America, un libro dal titolo suggestivo rivolto al Papa: Schiavitù e pace. Vi si parla di tante cose, soprattutto della Madonna di Fatima, e si deplora una certa opposizione, nelle alte sfere, tra il Papa e un Cardinale da una parte e un altro Cardinale, collaboratore del Papa, dall’altra.
Speriamo che siano pochi a leggere il libro. E questo perché esso non serve a far conoscere veramente di più il prete. Ma quanti, in realtà, lo conoscono non solo nei suoi aspetti minori, ma anche nei suoi grandi problemi e, tanto più, nella sua vera grandezza?
da “Il Massimalismo”, n. 9, febbraio 1989