Gesù, che nella tua agonia sulla croce rivolgesti alle anime fedeli il tuo sitio di amore e dolore, concedi anche a me di poter dissetare le tue labbra tormentate dalla sete.
Comprendo che la tua è sete di anime e che per esse ti sei incarnato, Verbo eterno, nel seno dell’Immacolata e hai vagito nella notte di Betlemme.
Per le anime, per la loro salvezza e santificazione, hai consumato gli anni più lunghi nel lavoro e nel silenzio, affinché imparassero la via del lavoro, del silenzio, dell'umiltà. E nelle borgate di Giudea e di Galilea per loro hai parlato, insegnato, pregato, moltiplicato i miracoli perché comprendessero che tu solo sei la fonte vera dell'unica acqua viva e solo in te è speranza di riposo sereno.
Molti non ti compresero, alcuni ti abbandonarono e tu, tradito, iniziasti la tua via dolorosa che si arrestò sulla croce. Ma dall'alto di essa all'umanità tutta gridasti il tuo amore e la tua sete di anime.
Raccolse la tua voce l'Immacolata; Giovanni era con lei e le pie donne. Tanti altri, lungo i secoli, l'hanno ancora raccolta ed hanno sperimentato il tormento della salvezza delle anime.
Concedilo anche a me, questo tormento, e non solo della loro salvezza, ma della loro santificazione. Sia questo il mio grande ideale, anzi lo scopo unico della mia vita. Non il soffrire o il lavorare, non la morte o la vita, non la gioia o il dolore costituiscono oggetto di scelta o desiderio per me, ma le anime. Sono e desidero rimanere in uno stato di piena disponibilità dinanzi al tuo amore redentivo. Che sia tuo docile strumento nell'opera della redenzione è quanto chiedo a te, Cuore di Cristo redentore.
Sono certo che per l'intercessione del Cuore Immacolato della Corredentrice vorrai accettare la preghiera di un'umile creatura. Quanto io penso o sento che sia mio, o Signore, io ti dono; concedimi tu però di penetrare nel tuo Cuore, fornace dell'amore redentivo, per consumarmi in esso. nell'amore tuo e delle anime.
Amen.