Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza.
(Papa Francesco, Spes non confundit, Bolla di indizione del Giubileo del 2025, 1)
“L’Amore è la forza che ci fa ardimentosi e capaci di rivoluzione: anzi l’amore stesso è rivoluzione. Dentro di noi anzitutto, inducendoci a soppesare in noi stessi le sue esigenze realistiche (il realismo dell’amore), tra cui principalmente il bisogno di dare il massimo di noi stessi, perché a Colui che ha dato il massimo di sé non possiamo negare il massimo di noi, amando Lui e, con Lui, tutti i suoi figli, tutti nostri fratelli.
È da questa radice biblica, feconda per eccellenza, che prendono linfa sia l’ideale della santità personale, quale destino comune di ogni uomo che viene in questo mondo - ideale assolutamente centrale nel messaggio e nella missione carismatica del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta -, sia l’ideale della fraternità sociale e universale”.
Mons. Salvatore Di Cristina,
presentazione dell’e-book “L’Amore è rivoluzione”
Spinti da questo amore e desiderosi di sperimentare l’appartenenza alla stessa Famiglia Spirituale, la condivisione del Carisma, la fratellanza che ci unisce perché figli del Padre Celeste e di Padre Guglielmo, la Direzione di Palermo allargata ai Centri di Servizio ha sentito il bisogno di vivere un momento intenso in cui ritrovarsi Famiglia Pro Sanctitate, vivere la gioia di appartenere a questa famiglia, esprimere la nostra gratitudine per la chiamata ricevuta e riconfermare la nostra adesione all’Ideale lasciatoci in eredità dal nostro Fondatore. È stato molto bello stare insieme. Ci siamo ritrovati nella gioia e nel desiderio di ripartire con entusiasmo e fiducia e continuare a camminare.
Abbiamo voluto apprendere e usare ciò che la Chiesa ci sta insegnando in questi anni di cammino sinodale e quindi abbiamo utilizzato il metodo della Conversazione Spirituale che promuove la partecipazione attiva, l’ascolto attento, il discorso riflessivo e il discernimento spirituale. E’ stata una esperienza forte e molto toccante: custodiamo nel cuore quanto ognuno ha consegnato all' altro e facciamolo fiorire.
La partecipazione alla S. Messa ha concluso la giornata, sull’altare abbiamo consegnato i nostri bisogni, il nostro grazie, il desiderio di essere diffusori di gioia.
Santina Mitra
Tempo di vacanza, tempo di relax, al termine della festa di Sant'Anna, Patrona di Castelbuono, festa ricca di manifestazioni religiose e civili, molto sentita dai Castelbuonesi sia residenti sia emigrati in tante parti di Italia e del mondo, che si conclude con la Solenne processione del 27 luglio in cui la reliquia della Santa attraversa le strade del paese, ci siamo ritrovate il gruppetto delle "Amiche Pro Sanctitate" per un momento di fraternità. L'occasione è stata colta per la presenza della direttrice del Centro Operativo di Palermo e anche di alcuni membri Associati del Movimento di Palermo. Ci siamo ritrovate nel salone della Parrocchia Natività di Maria ed è stato un bel momento di conoscenza e testimonianza dell'appartenenza al Movimento Pro Sanctitate; la memoria di santa Marta, Maria e Lazzaro ci ha dato l'input per riflettere sul significato dell'accoglienza (fattiva di Marta, spirituale di Maria) e sul valore della "CURA" che ciascuno di noi deve avere nei confronti del rapporto con Dio Padre, con i nostri fratelli e non ultimo con noi stesse, avendo rispetto della nostra dignità di DONNE, della necessità di ritagliarci spazi e momenti personali. E' emerso il desiderio di diffondere con mezzi nuovi la Cultura della Santità , carisma proprio del nostro Movimento. La serata si è conclusa in pizzeria, dove abbiamo avuto modo di conoscerci e dialogare piacevolmente tra noi.
Un grazie alle Associate di Castelbuono e in particolare a Mariella e Benedetta che hanno organizzato il tutto.
Santina Mitra
"Lasciare in tutti una traccia di Dio è la forma più bella dell'amore!" (Guglielmo Giaquinta)
Il servo di Dio Guglielmo Giaquinta, vescovo e fondatore, è stato un instancabile apostolo della chiamata universale alla santità. Sono trascorsi trent'anni dalla sua morte, ma il suo ricordo e la forza della sua spiritualità risuonano ancora con grande forza.
Come famiglia spirituale da lui fondata, vogliamo immergerci nella profondità della sua esperienza e condividere questo dono prezioso dello Spirito; lo facciamo attraverso dei piccoli approfondimenti della sua spiritualità, augurandoci che la sua testimonianza sia per molti un invito a intraprendere con gioia e fiducia il cammino della santità e seguirlo con perseveranza.
L'itinerario sarà in quattro tappe, da marzo a giugno, con un tema proposto ogni mese.
Il 19 aprile scorso il movimento Pro Sanctitate romano ha organizzato presso la parrocchia dei Sacri Cuori un incontro sulle cure palliative, un diritto - recitava il titolo - compreso da pochi. Desideriamo esprimere il nostro ringraziamento alle dottoresse Daniela D'Angelo e Michela Guarda, membri della Società di Cure Palliative; a don Raoul Stortoni dell'Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria; al parroco don Stefano Matricciani. Grazie a un ottimo mix di competenza professionale e umanità, abbiamo appreso sulle cure palliative più di quanto generalmente messo a disposizione nella comunicazione corrente. Siamo infatti più facilmente raggiunti dalle rappresentazioni di alternative dipinte come ineludibili: eutanasia versus accanimento terapeutico, suicidio assistito versus sofferenze intollerabili, il mainstream ormai ci vuole pronti a schierarci su posizioni di opposti estremismi. Ma i fatti, la realtà, ci dicono altro.
Le cure palliative sono state dichiarate per legge un servizio che i cittadini hanno diritto a ottenere su tutto il territorio nazionale, in quanto garantiscono dignità della persona e adeguatezza della cura. Sono state dichiarate LEA, livelli essenziali. Sono infatti "livelli essenziali di assistenza" tutte le prestazioni e le attività che lo Stato ritiene così importanti da non poter essere negate ai cittadini.
L'AMORE E' RIVOLUZIONE! RICORDANDO IL SERVO DI DIO GUGLIELMO GIAQUINTA NEL TRENTENNALE DELLA MORTE
Un bel pomeriggio per ricordare il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta: gratitudine e lode, per il trentennale della morte del nostro Fondatore.
Grazie a S. Ecc . Mons. Salvatore Di Cristina che ha tratteggiato i punti chiave del pensiero di Giaquinta attingendo al testo base “L’amore è rivoluzione”. Grazie al nostro Pastore, l’Arcivescovo Corrado Lorefice, che ha ci ha restituito tutta l’attualità e la forza del messaggio di Giaquinta.
Un grazie anche all’Amministrazione Comunale di Palermo, che si è resa presente con l’Assessore Pietro Alongi.
Intenso il momento lirico di ascolto dei testi di Giaquinta cui hanno prestato la voce il Dott. Carota e la prof.ssa Di Lorenzo (membri Associati del Movimento Pro Sanctitate ) con il sottofondo musicale del Maestro Alessandro Pisciotta. E per concludere il meraviglioso concerto delle Aeolian Vocal Ensemble dirette dal Maestro Monica Faja. Un omaggio in musica per il nostro amato Padre Guglielmo. Grazie a tutti.
Una gara amatoriale di torte in occasione del trentennale della morte del fondatore del Movimento Pro Sanctitate, il servo di Dio Guglielmo Giaquinta. La manifestazione è stata allietata dal Concerto delle "Coriste per gioco" dirette da Monica Faja. Al termine del concerto premiazione e degustazione delle torte in gara.
Un gioioso pomeriggio di incontri, relazioni e condivisione di percorsi fra il Parco del Sole e il Movimento Pro Sanctitate.
Terzo incontro della lettura dell’opera d’arte presso la sede dell’Associazione Parco del Sole.
Un intenso e ricco di suggestioni percorso artistico delineato dall'Arch. Maria Grazia Mitra nell'evento proposto da Pro Sanctitate Sicilia: "Luce per illuminare le genti"
Sono state descritte alcune opere di artisti straordinari fra i quali Rubens, Caravaggio, Bernini con precisione e passione tale da rendere "vive" le opere, suscitando, al termine, nel pubblico ricchi e interessanti spunti di riflessione alimentati anche dalle note musicali suonate al pianoforte da Claudia Costanzo
Un pomeriggio che ha "dato luce" ai partecipanti, come si addice tra l'altro alla chiesa di San Giovanni Decollato, sede dell’Associazione Parco del Sole, la cui missione è "portare luce" nella vita di tante bambine e tanti bambini del quartiere Albergheria di Palermo.
Incontro culturale mercoledì 3 gennaio alle 18.30 alla parrocchia di Santa Luisa De Marillac in via Franz Liszt a Palermo.
L’ Arch. Maria Grazia Mitra, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna, ci ha proposto una lettura guidata di opere scelte tra le varie iconografie del tema della Natività, secondo l'interpretazione degli artisti tra i più importanti dall'età Medievale al '600.
L'obiettivo della lettura delle opere è quello di scoprire come i vari artisti, nel tempo, hanno affrontato il tema sacro, per raccontare i sentimenti dei protagonisti secondo il loro personale convincimento o i desideri dei committenti e conoscere gli stili, le tecniche e le composizioni.
Un viaggio tra strade e vicoli del centro storico di Palermo domenica 26 novembre 2023 ha concluso le celebrazioni del mese di novembre per la Giornata della Santificazione Universale. Accompagnati dalla cantastorie Sara Cappello siamo andati alla scoperta di Fede, Credenze e Devozione popolare per individuare luci ed ombre di santità nella cultura palermitana. Una piacevole occasione promossa dal Movimento Pro Sanctitate di Palermo che ha visto una larga partecipazione di amici, ma anche di sconosciuti che avevano appreso dell’iniziativa dai social.
Abbiamo celebrato la Giornata della Santificazione Universale a Palermo con un evento Culturale: presso la Pasticceria Oscar la Prof.ssa Mariagrazia Mitra ha presentato il quadro del Pittore El Greco "El Entierro del conde de Orgaz” , facendoci entrare nella storia del dipinto e spiegando ciò che il pittore ha voluto rappresentare.
I due registri di cui si compone il quadro dialogano tra loro, rendendo visibile la relazione tra cielo e terra, la comunione tra l’umanità sulla terra e i santi in cielo. L’anima del Conte che si appresta a una nuova rinascita in cielo: la morte che non mette un punto alla vita, ma apre il passaggio a quella che per noi è la vita vera.
Abbiamo vissuto una pausa di bellezza dove l’animo si eleva, coinvolgendo il pubblico che si è lasciato affascinare dal racconto garbato, tecnicamente ineccepibile dell’oratrice che ci ha condotto sulle note della spiritualità.
Continua la proposta "Un girasole per te! ", iniziativa di solidarietà a favore di “Parco del sole ", Associazione impegnata in attività di promozione umana , sociale , culturale per bambini e giovani del quartiere Albergheria Ballarò a Palermo
Serata entusiasmante, giovedì 27 ottobre 2023 ad Imperia, all'interno del progetto I volti della città (https://www.ivoltidellacitta.it/) organizzato dal Movimento Pro Sanctitate (https://www.diteloatutti.net/): abbiamo avuto il piacere di ascoltare la testimonianza su don Milani di Annalisa Mensi intervistata dalla dottoressa Mara Ferrero, dirigente scolastico del Liceo Cassini di Sanremo.
Le appassionate parole di Annalisa sul metodo della scuola di Barbiana e i suoi racconti di aneddoti inediti sulla vita del Priore si sono accordati con la professionalità, l'esperienza e la gentilezza della dottoressa Ferrero e hanno accompagnato i presenti in un viaggio nel mondo della scuola di ieri, vista con gli occhi di don Milani, e di oggi tra sfide e desideri.
Si è parlato di giovani che, in ogni tempo, sperano, progettano e desiderano poter essere protagonisti della storia e del mondo, come scrivono i ragazzi del Liceo Cassini in una lettera al futuro che è stata letta, durante la serata, dalla loro Dirigente Scolastica:
“Caro futuro,
la speranza deve essere reciproca, anche tu devi avere fiducia in noi. È una relazione infinitamente dipendente la nostra: noi non possiamo esistere senza di te, ma neanche tu puoi esistere senza di noi!”.
La scuola ha bisogno di maestri, i giovani hanno bisogno di nuovi “don Milani” che dicano alle loro vite I care, m’importa di te, perché la santità, l'amore per Dio e per i fratelli, circoli per le strade quotidiane delle nostre città, invadendo silenziosamente classi, ospedali, tribunali, case ed ogni dove, realizzando l'utopia dei santi, come la chiamava il servo di Dio Guglielmo Giaquinta, fondatore del Movimento Prosanctitate.
Stefania Castelli
“Santità, la via cristiana per essere pienamente umani”
Ecco il tema che guiderà le iniziative del Movimento nell’anno apostolico 2023/24 orma iniziato.
Definire “la santità come via cristiana” sembra superare l’antica dicotomia che vedeva la santità da una parte e l’essere cristiani dall’altra. Si pensava alla santità come ad una meta raggiungibile per pochi; piano piano si è fatta strada la consapevolezza che tutti possiamo e siamo chiamati a raggiungerla.
Ora quello che si vuole indicare è che il santo non è diverso da tutti gli altri, ma l’essere santo non è altro che la piena consapevolezza e piena attuazione dell’essere uomo. O almeno l’essere in cammino per arrivare a ciò.
Santo e uomo non sono due concetti in antitesi, non sono l’uno il completamento dell’altro, quanto piuttosto il modo di incarnare nell’oggi del mondo (l’essere pienamente umani) il desiderio che Dio ha per ciascuno di noi (“per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità” Ef. 1,4).
Ci si potrebbe chiedere: in un mondo che diventa sempre più disumano ha senso parlare di santità? Noi crediamo che la santità sia la via che Gesù ci propone per essere pienamente umani. E, come ci ricorda Papa Francesco, “in realtà, fin dalle prime pagine della Bibbia è presente, in diversi modi, la chiamata alla santità. Così il Signore la proponeva ad Abramo: «Cammina davanti a me e sii integro» (G.E)
La santità illumina circa il senso della vita.
La santità è accoglienza dell’amore infinito di Dio, che sana e guarisce tutte quelle ferite che portano gli esseri umani a vivere nell’odio, nell’egoismo, nella superbia.
La santità è impegno a combattere il male con il bene, a cominciare dal proprio male.
La santità è “porgere l’altra guancia” nelle situazioni difficili, non perché si è perdenti o sottomessi, ma perché si trova la forza interiore, quella che permette di vedere l’altro non come un nemico o un avversario, ma un fratello che ha perso la strada.
La santità fa scoprire il tesoro più prezioso della vita: la presenza di Dio in tutte le cose.
La santità insegna a mettersi silenziosamente in ascolto e insegna a tacere.
La santità è fiducia nell’intima bontà dell’uomo e quindi spera sempre nel cambiamento, anche quando tutto dice il contrario.
La santità è ricerca di nuove vie per costruire ponti di comunione.
La santità rende donne e uomini capaci di entrare in relazione.
“Quale dunque il santo di oggi? In primo luogo un uomo aperto, che abbia la capacità di cogliere il pullulare di bene, di ansie, di attese, di speranze, che sappia cogliere nei movimenti che attorno nascono, fioriscono e forse muoiono, la voce implorante dello Spirito, una creatura, cioè, aperta a tutte le suggestioni dello Spirito. Secondo elemento è quello della gioia. Ormai il mondo è irretito di tristezza, di paura, di terrore, va cercando sguardi che siano pieni di serenità e di gioia: la felicità è la ricerca profonda del cuore umano. Non è possibile starsene tranquillamente a contemplare la bontà del buon Dio che abita in noi con la sua presenza trinitaria, mentre il mondo attorno crolla, sereni solo di avere con noi il Signore, disinteressandosi del resto. Questo è il santo di cui oggi il mondo ha bisogno.
Viene da chiedersi: sono io una persona di questo tipo? In caso di risposta negativa perché non dire: da oggi comincia la mia vita nuova della santità, secondo le esigenze del mondo di oggi?” (Guglielmo Giaquinta)
A conclusione della Celebrazione Eucaristica del 26/8/2023 presso la Chiesa dei Cappuccini in Castelbuono, ove risiede una comunità monastica di suore Clarisse, la nostra Associata Anna Maria Farinella, ha portato una testimonianza della sua esperienza all’Interno del Movimento Pro Sanctitate.
È stata una preziosa occasione per far conoscere il carisma che ci accomuna e ci impegna ad annunciare a tutti e in ogni ambiente l’infinito amore del Padre, che chiede una risposta massima alla chiamata alla Santità, affinché tutti possano vivere l’essere “Tutti Santi tutti Fratelli”.
Dice Annamaria:
“La meta di un’umanità santa caratterizzata da rapporti fraterni è l’obiettivo principale dell’impegno apostolico e missionario del Movimento che, in piena fedeltà e sintonia con la Chiesa e i suoi pastori, è inserito vitalmente nelle diocesi e nelle parrocchie per promuovere la dimensione della spiritualità e favorire una cultura della Santità. I membri concorrono prendendo parte a gruppi di preghiera, incontri di formazione, giornate di spiritualità, animazioni liturgiche ed altre iniziative volte a risvegliare il sentimento di fraternità fra gli esseri umani e a raggiungere la salvezza umana attraverso il messaggio universale e rivoluzionario dell’Amore di Cristo.
Ma cosa vuol dire essere Santi oggi? E come si realizza per noi che siamo donne, figlie, madri, uomini impegnati nel sociale e nella politica questo ideale di santità che sembra un’utopia?
Per essere santi non serve fare grandi cose, ricercare grandi meriti, o dover subire gravi martirii… per raggiungere la santità dobbiamo riuscire a realizzare nella concretezza delle azioni del vivere quotidiano la risposta massima all’Amore di Dio, spezzando la Sua Parola in ogni luogo, nelle case, nei posti di lavoro, nelle comunità o là dove, semplicemente, c’è bisogno di ascolto, di conforto, là dove un semplice sorriso, il nostro tendere la mano, il nostro far silenzio quando la lingua vorrebbe invece parlare in preda alla collera…tutto ciò diviene azione santa e santificatrice.
Siamo di Cristo e la nostra scelta quotidiana, radicale deve essere tale da farci forti nell’amore di Dio ed essere esempio e testimoni, per tutti i nostri fratelli, di Santità.
Questa fiducia la riscopriamo in Maria madre nostra e la invochiamo perché ci dia sempre la forza di attingere da Lei le virtù necessarie a vivere nella piena donazione e al servizio di tutti i fratelli”.
Anna Maria Farinella
Associata Centro Operativo di Palermo
Esiet Svēti
Aeroporto di Riga, si torna a casa.
Pochi giorni ma intensi e la mia prima esperienza in Lettonia mi lascia la gioia di aver conosciuto una realtà dalle possibilità antiche e nuove: la bellezza delle differenze.
Gli associati del Movimento di Riga e Daugavpils si sono incontrati ad Aglona per un ritiro spirituale ed hanno così ripreso le loro attività dopo la pausa estiva. Durante il ritiro è stato loro presentato il tema dell’anno, “Santità, la via cristiana per essere pienamente umani” e la scelta di svilupparlo attraverso un corso di esercizi spirituali di Padre Guglielmo del 1962 “La spiritualità dell’organizzazione Pro Sanctitate”.
Uscire dai confini della propria casa, del proprio paese, della propria cultura è una preziosa esperienza di crescita, perché fa sperimentare un’apertura del cuore, non “nonostante” le differenze ma “grazie alle differenze”. E non solo, perché incontrando gli Associati della Lettonia, ho potuto accrescere la consapevolezza del valore del nostro Movimento. Un po’ come quando si parla o si imparare una lingua diversa dalla propria: si comprendono le cose e i concetti da un’altra prospettiva e così si comprendono meglio. Ma più di ogni altra cosa, ho conosciuto fratelli con i quali condividiamo lo stesso Carisma.
Siamo accomunati dalle stesse speranze e dalle stesse difficoltà.
Poco importa se espresse in una lingua diversa, anzi... in lingue diverse.
Sì, perché il contesto era difficilmente immaginabile: non potevo parlare in inglese perché non tutti lo conoscono e allora c’era Liliane che mi traduceva in lettone; nel frattempo qualcuno traduceva per chi parlava solo in russo e Rita comunicava con una donna vietnamita che parlava in inglese.
I membri del Movimento Pro Sanctitate di Palermo hanno celebrato la festa della Famiglia recandosi in pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Milicia. Guidati da S.E.R. mons. Salvatore Di Cristina e da don Davide Calantoni hanno anzitutto partecipato ad una catechesi sulla dimensione biblica del Cammino per concludere il tema dell’anno “ Un popolo in cammino di Santità “ tenuta dal nostro caro Don Salvatore. Successivamente don Davide ha introdotto il tema dell'anno giubilare così da poter vivere pienamente il Rito della Porta Santa. Infatti per i 400 anni dalla fondazione del santuario è stato indetto per il 2023 un anno giubilare.
Abbiamo poi consumato il pranzo presso uno dei saloni parrocchiali e sulla Terrazza Maria , da giù si gode una magnifica vista sul mare e sulla costa. Preghiera e condivisione sul cammino individuale hanno caratterizzato il pomeriggio. Una bella giornata di famiglia sotto lo sguardo materno di Maria, madre nostra.
È in un mite pomeriggio di marzo, di quelli che ti fanno credere che la primavera romana è ormai sbocciata, che conosco Emanuela Vinciguerra, autrice della stele dedicata a Mons. Guglielmo Giaquinta. Ci incontriamo in una delle piazze più belle della Capitale, piazza di Pietra, e davanti al suggestivo colonnato del Tempio di Adriano, lei mi svela come nasce un’idea, prende forma un progetto e diventa un’opera, destinata ad andare oltre il tempo presente e a parlare ai molti che Mons. Giaquinta l’hanno conosciuto, ma soprattutto a quanti vorranno sapere chi era.
Ci racconti come è nata l’idea di creare un’opera dedicata a Mons. Giaquinta e qual è stato il suo processo creativo?
La proposta mi è stata fatta da mia madre, Valeria, e da Loretta Angelini e Carolina Villani. E devo dire che ne sono stata felice, perché affettivamente sono molto legata al Movimento Pro Sanctitate. Ho realizzato la stele sia per amore verso mia madre sia per affetto verso le persone del Movimento che ho conosciuto negli anni. Non da ultimo, ero curiosa di cimentarmi in un progetto nuovo, in qualcosa che non avevo mai fatto prima.
Tu sei una restauratrice?
Sì, e in genere, mi occupo di opere d’arte che già esistono. Quella che ho creato io invece, non la ritengo un’opera d’arte, è una stele. Ma appunto, l’idea di creare qualcosa di diverso mi ha entusiasmata.
Diverso in che senso?
Di solito, la stele è di marmo e non di rado, ha delle foto. Mi sono molto documentata, ne ho viste diverse sia in pietra sia in metallo. E alla fine, ho scelto di lavorare con il metallo, perché lo trovo un materiale caldo e soprattutto, adatto al contesto.
Non deve essere stato facile immaginare qualcosa da inserire in un ambiente già pieno di ornamenti…
È stato fondamentale osservare e studiare il luogo in cui la stele sarebbe stata posta, ossia, lì dove Mons. Giaquinta è sepolto. La Chiesa della Madonna dei Monti è ricca di marmi, di colori e decorazioni. Perciò, sono partita dalla scelta di un elemento cromatico idoneo e ho considerato che il più adatto al contesto potesse essere il bronzo, già presente in alcune colonnine, un colore neutro, capace cioè di inserirsi in ogni ambiente in maniera forte, decisa, ma non invasiva.
Ma il bronzo richiede una lunga elaborazione…
Esatto, la lavorazione del bronzo è complessa, non di immediata esecuzione, richiedendo la preparazione di un calco, per non parlare dei costi del materiale in sé. Ecco quindi, che mi è venuto in mente il corten (acciaio Cor-Ten, ndr), un materiale oggi molto utilizzato sia nella creazione di opere d’arte sia in ambito archeologico, proprio per la sua caratteristica peculiare di riuscire a coniugarsi in modo armonico con altri materiali antichi, per il suo aspetto che ricorda il ferro arrugginito.
Mentre il 2022 era agli sgoccioli e tutto il mondo era in preghiera per accompagnare gli ultimi giorni del papa emerito Benedetto XVI, papa Francesco ci ha fatto dono della lettera apostolica “Totum amoris est”, per ricordare san Francesco di Sales in occasione del IV centenario della sua morte.
La lettera tratteggia, con poche e sapienti pennellate, il Santo vescovo, facendo emergere una figura di intensa spiritualità e di grande attualità.
Il Consiglio nazionale allargato del Movimento Pro Sanctitate
“Un popolo in cammino di santità”
Questo il tema della veglia di preghiera che il 10 novembre abbiamo celebrato nel Santuario di San Francesco all’Immacolata a Noto. Promossa dal Movimento Pro Sanctitate ma resa bella e armonica dalla collaborazione tra le varie realtà ecclesiali e le parrocchie del vicariato di Noto: tanti carismi, uniti dal Signore, pronti a donare la propria voce per il canto e per le letture della Parola di Dio, le proprie mani per gli strumenti: bongo, chitarre e segni che hanno espresso la certezza che la santità è possibile e necessaria anche nel nostro tempo.
Significativa la presenza di tutti i sacerdoti che hanno pregato insieme ai laici di tutte le età; un grazie particolare va a don Maurizio per la sua riflessione sull’importanza di scegliere la bellezza nel nostro quotidiano, sapendo che tutto ciò che è bello è santo.
La Veglia si è conclusa con una piccola processione dal Santuario alla Cattedrale in un clima di festa, di fraternità, tutti con i lumini accesi per esprimere “un popolo in cammino di santità”, con il desiderio di essere luce nella notte del mondo.
Sulla scalinata della Cattedrale ci attendevano dei pannelli di santi che arricchiscono la storia: Livatino, Puglisi, Corbella, Benzi, Giaquinta, come ad incoraggiarci ad essere umanità bella che sceglie il bene sempre. Insieme ai pannelli anche la croce posta all’ingresso, fatta con il legno dei barconi che arrivano nella nostra Sicilia. Croce che è espressione di dolore, di ferite aperte ma anche segno di speranza e di salvezza.
Con il 'Padre nostro' abbiamo scelto di essere figli amati e benedetti, pronti ad essere inviati sulle strade delle nostre città ad annunciare Gesù ed impegnarci ad essere popolo, unico corpo di Cristo che ha lo sguardo fisso verso la meta cercando di costruire un mondo come dice Giaquinta, di “tutti santi tutti fratelli”!
Maria Francesca Ragusa
Movimento Pro Sanctitate
Un appuntamento che è ormai diventato una immancabile tradizione: la veglia di preghiera nella vigilia della solennità di Tutti i Santi, per pregare e chiedere insieme il dono della santità, per tutti e per ciascuno!
Veglia di preghiera per la Santificazione Universale con la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e presieduta da S.E. Mons. Riccardo Lamba, Vescovo ausiliare di Roma
Le proposte di formazione e spiritualità del Centro Operativo di Roma per il 2022-2023
Ecco gli appuntamenti per celebrare insieme la Giornata della Santificazione Universale e chiedere il dono della santità per tutti e per ciascuno!
Continua la proposta "Un girasole per te!", iniziativa di solidarietà a favore di "Insieme per Danisinni", Associazione impegnata in attività di promozione umana , sociale , culturale a favore di un quartiere disagiato nel cuore di Palermo
Buon cammino di santità!
Le attività di formazione e spiritualità proposte dal centro sussidiario di Noto per l'anno 2022/2023
Il Centro Operativo di Roma dà il via alla formazione permanente: domenica 23 ottobre il primo incontro su "La Chiesa".
Ci ritroviamo numerosi nella Sede del Centro Operativo di Palermo con il desiderio di cominciare il cammino sempre nuovo cui il Padre ci chiama. La prima sensazione è la gioia del ritrovarsi, nel reciproco chiederci di noi e della nostra vita.
Per affrontare il tema dell’anno partiamo da tre parole fondamentali che ci devono accompagnare:
Popolo: siamo popolo perché convocati da Dio che vuole la salvezza per tutti e per questo è necessario rinascere dall’acqua ( le parole di Gesù a Nicodemo ). Diventiamo popolo in virtù del Battesimo che è a fondamento della nostra Fede. La Fede va alimentata con il dialogo.
Dialogo: dialogo con Dio attraverso la preghiera e con i fratelli attraverso l’ascolto e l’accoglienza reciproca.
Cammino: nonostante il tempo difficile che stiamo attraversando dobbiamo rialzarci e mettere in cammino, uscire dall’isolamento cui forse ci siamo troppo ben assuefatti, coinvolgere altri.
E nel cammino ci vogliono dei punti fermi: Eucarestia, Preghiera comunitaria, Fraternità, Formazione comunitaria. Quattro ingredienti per crescere e camminare insieme perché la meta è alta, la santità è difficile ma anche possibile.
Ciascuno di noi sceglie un personaggio biblico da cui farsi accompagnare quest’anno, o perché lo rappresenta o perché lo vorrebbe imitare, e lo scrive su un cartoncino a forma di uomo; poi mentre lo depone su un cartellone spiega le motivazioni interiori della scelta fatta. La ricchezza che ci siamo scambiati in questo momento è un dono prezioso che ci portiamo nel cuore.
Nell’Eucarestia celebrata da Don Salvatore Di Cristina ci siamo consegnati al Padre come popolo che vuole camminare insieme; anche il segno finale che ci è stato consegnato ci sollecita a essere popolo in cammino, tracciare orme di bene attorno a noi.
Santina Mitra
riflessioni sul documento “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”
Si è appena conclusa, oggi 18 Giugno 2022 presso il Santuario Madonna di Tagliavia, la Festa della Famiglia: finalmente dopo un lungo tempo durante il quale non abbiamo potuto vederci a causa della pandemia, ci siamo ritrovati in questo luogo meraviglioso, nel cuore della provincia di Palermo, per trascorrere una giornata nella condivisione, in preghiera e in fraternità.
A guidarci il tema dell’anno: Fratelli tutti, Amore senza limiti e misure, declinato da S. Ecc. Don Salvatore di Cristina e Don Davide Colantoni, che ci hanno fatto dono della loro presenza e della loro riflessione.
Don Salvatore ci ha condotto nella riflessione sul brano di Genesi 4, 3-15 e la domanda di Caino “Sono forse io il custode di mio fratello?” ha attraversato i millenni per farsi nostra domanda di fronte a tutti i crimini contro l’umanità. Tuttavia Dio affida l’uomo all’uomo e ciascuno di noi diventa responsabile dell’altro.
Don Davide ha attualizzato il brano di San Paolo (Col 3, 12-14) consegnandoci l’impegno di vivere nella concretezza della nostra vita tale affidamento. Siamo corpo e abbiamo bisogno di gesti concreti che testimonino la carità.
Tutto abbiamo affidato a Maria , cui il Santuario è dedicato, perché il suo cuore di madre ci accolga e rifaccia progredire nel cammino di Santità. Cammino che plasticamente abbiamo realizzato muovendoci in pellegrinaggio presso la Chiesa.
Per la nostra preghiera ci siamo fatti aiutare dai Santi e ciascuno di loro ci ha consegnato un dono:
la Serva di Dio Chiara Corbella Petrillo ci consegna la Custodia
San Giuseppe Moscati ci consegna il Conforto
la Venerabile Elisa Giambelluca ci consegna la Cura
il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta ci consegna la Fiducia
la Vergine Maria ci consegna la Quotidianità
Condividere fraternamente il pranzo al sacco, giocare insieme, farci dono della presenza l’uno dell’altro, sono stati gli ulteriori ingredienti che hanno reso serena e gioiosa questa bellissima giornata !
In occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà dal 22 al 26 giugno a Roma, il Movimento Pro Sanctitate offre la possibilità di visitare la mostra del progetto “I Volti della Città”, esposta presso la Chiesa di Santa Maria in Traspontina, sita in via della Conciliazione.
Una felice opportunità per accompagnare questo importante evento con i profili di alcuni testimoni che hanno vissuto il loro cammino di santità nei loro ambienti di vita: giovani, professionisti, pastori, tutti appassionati del Vangelo e dell’umanità.
Si può visitare la Mostra per tutta la durata dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, ma il progetto è offerto dal Movimento Pro Sanctitate a quanti desiderano utilizzarlo per promuovere la cultura della santità negli ambienti di lavoro, della vita sociale, della cultura.
Per informazioni scrivere a info@ivoltidellacitta.it
Si è concluso da poche ore il Consiglio Nazionale del Movimento Pro Sanctitate, che ha visto riuniti a Roma i direttori dei Centri Operativi (Palermo, Catania, Agrigento, Riesi, Salerno, Roma, Pescara, Imperia e Calino) e la Direzione Nazionale: due giorni di lavoro intenso per ‘fotografare’ la situazione del Movimento in Italia e per far crescere una visione condivisa del carisma e della sua attuazione nel nostro tempo.
“Ecco faccio io una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”: con queste parole del profeta Isaia abbiamo dato inizio al nostro incontro, condividendo e riflettendo insieme sul momento storico che stiamo vivendo, che ci ha messo di fronte a molte difficoltà, che hanno attivato la nostra creatività, ma qualche volta ci hanno anche scoraggiato. Attraverso le parole rivolte al popolo in esilio, il Signore ci invita ad avere fiducia in Lui, a scorgere i segni della sua presenza, ad essere certi che Egli opera sempre e non abbandona mai i suoi figli, dona con generosità la sua grazia, sempre in anticipo sulle nostre azioni.
La concomitanza con la solennità di Pentecoste ci ha fatto invocare con decisione il dono dello Spirito e ne abbiamo sperimentato qualche frutto. Il primo è la gioia dell’ascolto, un dono mai scontato perché accompagnato sempre da tante difficoltà: è stato un ascolto fraterno, sincero, attento e paziente, contrassegnato dalla consapevolezza che ogni parola detta è condivisione di vita, di paure, di speranze.
Un secondo frutto è la novità: non perché abbiamo messo in cantiere qualche progetto inedito e geniale, ma perché ciascuno si è sentito accolto come portatore di una parola inedita, nuova, profetica.
Un terzo frutto è il desiderio, espresso con decisione, di sognare insieme la strada da percorrere, i luoghi da attraversare, la meta da raggiungere.
Forse non abbiamo visto con chiarezza tutto ciò che il Signore sta facendo germogliare, ma lo Spirito ha messo nei nostri cuori la certezza che la Sua promessa è affidabile e certa.
Sulla tua Parola, Signore, ci mettiamo in cammino sulla strada che Tu ci indicherai!
Padre Guglielmo, prega per noi!
Discepoli, missionari e santi! Papa Francesco nella Evangelii Gaudium mette in evidenza il fatto che tutti i cristiani sono chiamati a una “uscita missionaria” e la missione deriva di per sé dalla chiamata alla santità: chiamata che è universale, di ogni battezzato, non esclusivo appannaggio di religiosi e sacerdoti.
In questa cornice attuale si colloca la presentazione “Discepoli, missionari e santi! Guglielmo Giaquinta e i laici nella Chiesa”, pensata come tappa del percorso della Diocesi tiburtina verso il Sinodo 2025. L’incontro si è svolto venerdì 6 maggio presso la parrocchia di Santa Maria del Popolo a Villalba di Guidonia. La prof.ssa Cristina Parasiliti, Oblata apostolica Pro Sanctitate, e il parroco don Marco Ilari hanno presentato la figura del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, vescovo di Tivoli e instancabile apostolo della chiamata universale alla santità. Nella sala del teatro parrocchiale numerose persone hanno partecipato a questo “momento fraterno ed assembleare” per ascoltare e rivivere il ricordo di un pastore sensibile e sempre attento alle pecorelle del suo amato gregge, come molti dei presenti hanno avuto occasione di testimoniare personalmente al termine dell’incontro.
Cogliere la luce che ci arriva attraverso la persona di Guglielmo Giaquinta, attraverso il suo carisma e soprattutto il suo ministero, sul tema della partecipazione dei laici alla missione della Chiesa: questo l’obiettivo dell’interessante excursus, dal Concilio Vaticano II ad oggi, rappresentato dalla prof.ssa Parasiliti.
Santità come vocazione fondamentale di ogni battezzato: si può dire che è stato il “chiodo fisso” di Giaquinta, il punto di riferimento attorno al quale ruota tutto il suo pensiero, la sua opera, la sua stessa vita. La vocazione alla santità è strettamente collegata alla universale vocazione alla missionarietà: il vero missionario è il santo, ci dice san Giovanni Paolo II. Il Servo di Dio ha colto il massimalismo di questa provocazione e ha annunciato la chiamata alla santità come dimensione profonda dell’essere cristiani, come caratteristica principale e pietra miliare del cammino della Chiesa nel comprendere se stessa.
Con il messaggio per la Quaresima 2022 papa Francesco invita la Chiesa ad un rinnovamento orientato verso il bene, che resiste alla fatica del tempo e all’indifferenza del mondo. Anche noi, come i Galati a cui si rivolgeva Paolo nella sua esortazione, sentiamo il peso della stanchezza e dello scoraggiamento: “la Quaresima - scrive il Santo Padre - ci invita alla conversione, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere”.
Ci auguriamo che questo itinerario possa diventare un appuntamento personale, familiare, comunitario attraverso cui specchiarsi con la Parola, il Magistero e alcuni amici che ci aiutano ad andare in profondità nella vita dello Spirito!
Incontri brevi, ma intensi, che alimentano la vita spirituale, per camminare insieme verso la Pasqua.
La Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL) ha proposto un percorso in preparazione al Sinodo della Chiesa universale, articolato in tre appuntamenti, ciascuno con un “ospite” che ha messo a fuoco un aspetto del cammino sinodale che la Chiesa sta percorrendo da alcuni mesi.
Al primo incontro (15 dicembre) è stato invitato mons. Piero Coda, Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e membro della commissione teologica del Sinodo; il teologo ha evidenziato che “l’avventura sinodale” è anzitutto una grazia da accogliere, un’opera dello Spirito che ci spinge a compiere un esodo pasquale dall’io al noi. Una caratteristica che la Chiesa oggi è chiamata a (ri)scoprire e mettere al centro è il discernimento comunitario e perché si realizzi in pienezza c’è bisogno di includere tutti i membri della Chiesa, far sì che non manchi la partecipazione attiva, responsabile, competente di ciascun fedele. Un obiettivo alto e impegnativo, ma “sarebbe imperdonabile spegnere o anche solo gettare acqua sul fuoco di un processo che è stato acceso dallo Spirito Santo nel cuore della Chiesa”, ha affermato con decisione e passione il relatore.
"Confidiamo che Dio Padre ci assista e ci sostenga nel servizio che ci apprestiamo ad svolgere a beneficio di tutto il Movimento.
Confidiamo anche che la vostra preghiera accompagni noi ed il Movimento tutto in questo cammino insieme."
Con queste parole Giorgio Assenza, ha presentato la Direzione Nazionale Italia del Movimento Pro Sanctitate per il quinquennio 2021-2026.
Essa sarà composta da:
Noi tutti membri del Movimento in Italia ringraziamo sin d'ora questi compagni di strada, per la generosità che li ha portati a rendersi disponibili per questo servizio e auguriamo loro un lavoro fecondo e sereno.
"Fratelli tutti": utopia o sogno?
Entrambi i termini ci fanno pensare a qualcosa di irrealizzabile, di irraggiungibile; ma la fraternità è molto concreta, è dentro la nostra vita.
A proposito di santità universale, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta precisava che "l'utopia è l'ideale che dobbiamo cercare di vivere con tutte le nostre forze, anche se siamo certi che non potremo attuarlo in forma completa perché è infinito" e la sua "attuazione «parziale» porterà a dei cambiamenti profondi e forse sconvolgenti".
Santità e fraternità, un unico sogno fatto di tanti piccoli passi che rendono la meta sempre più vicina, facendo "esistere quello che ancora non esiste" nella sua piena realizzazione.
Il 3 ottobre di un anno fa, Papa Francesco firmava la terza enciclica del suo pontificato e la rendeva pubblica il giorno successivo, Festa di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia.
Un anno dopo, una bussola per tornare a sognare.
Giorgio Assenza
L'Assemblea dei membri del Movimento Pro Sanctitate, riunita nella Cittadella Ecumenica Taddeide a Riano (Roma) ha eletto Giorgio Assenza come Direttore Nazionale per la Nazione Italia per il quinquennio 2021-2026.
Giorgio è un Ingegnere, padre di 4 figli e con Paola, sua moglie, vive nella famiglia Pro Sanctitate da oltre 40 anni.
Negli ultimi 6 è stato Amministratore Nazionale, vivendo questo servizio con il rigore, la serietà e la generosità tipiche della sua persona.
E' iniziato il conto alla rovescia.
Venerdì 24 Settembre si apre la Seconda Assemblea del Movimento Pro Sanctitate per la Nazione Italia.
A 6 anni di distanza dalla prima esperienza vissuta nel Maggio 2015, i membri delegati dalle comunità locali, si troveranno nella Cittadella Ecumenica Taddeide, alle porte di Roma, per vivere un tempo di riflessione, confronto e progettualità.
Nel pomeriggio di Sabato 25, durante la sessione pomeridiana dei lavori, è prevista l'elezione del Direttore Nazionale per i quinquennio 2021-2026.
Affidiamo a Dio questo tempo di novità e di grazia, nella certezza che Lui che non ci farà mancare il suo Spirito.
Ci sentiamo custoditi dalla presenza paterna del Fondatore, Guglielmo Giaquinta, che veglia paternamente su di noi, insieme a tutti i nostri fratelli della Chiesa del Cielo.
In questa esperienza, che i membri delegati si trovano a vivere in prima persona, sentiamo presenti tutti i membri del Movimento Pro Sanctitate in Italia, che invitiamo a partecipare attraverso la comunione di intenti e una preghiera semplice e autentica.
Giungiamo a questo evento dopo un tempo difficile e doloroso.
Vogliamo insieme guardare avanti e con il coraggio di avere fiducia..
L’itinerario di santità del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta
UN’ALBA NUOVA SORGE ALL’ORIZZONTE
di Marialuisa Pugliese
Uscendo dal Palazzo Lateranense in quella splendida giornata di sole che ci ha riservato il 12 febbraio, insieme alla parola di ringraziamento è sgorgato dal cuore di tutti noi il canto della liturgia: “Un’alba nuova sorge all’orizzonte…”. Sì, perché nell’itinerario di santità del Vescovo e Fondatore Guglielmo Giaquinta ora si apre una fase nuova.
Di “chiusura ufficiale” è stata l’ultima sessione celebrata dal Tribunale del Vicariato di Roma a conclusione del Processo diocesano condotto nel corso della Causa di Beatificazione e Canonizzazione a favore del Servo di Dio, finalizzato a raccogliere la documentazione sulla sua vita, le opere e il pensiero, nonché le testimonianze circa la fama di santità esistente attorno alla sua persona.
Un sole invernale ci accompagna all’ingresso del Vicariato di Roma. Per fortuna l’Italia è in zona gialla. Convocati per questo giorno solenne, anche se in numero ristretto, partecipiamo come Famiglia Pro Sanctitate all’evento tanto atteso, quello del rito di chiusura dell'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità di Guglielmo Giaquinta, Vescovo e Fondatore. Percorriamo con il cuore in gola i grandi spazi del Vicariato, al primo piano ci accoglie la Sala degli Imperatori, adorna di bellissimi arazzi.
C’è tanto silenzio intorno e ci salutiamo quasi con pudore. Accanto al tavolo presidenziale, un tavolino su cui sono poste le scatole contenenti la copia originale e il “transunto” di tutta la documentazione raccolta. All’arrivo di Sua Eminenza Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità, puntuale apre la seduta il Notaio dott. Marcello Terramani, a cui segue il giuramento della Postulatrice Marialuisa Pugliese. Lo scandire dell’Amen rende sacro e sancisce ogni giuramento.
Su Google Play Store, all’interno della sezione Libri, è disponibile la versione digitale del testo del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, Fondatore del Movimento Pro Sanctitate, L’amore è rivoluzione, testo fondante della spiritualità Pro Sanctitate.
Auspicando una massiccia diffusione della versione digitale, da molti e a più riprese richiesta, ne gustiamo alcuni tratti attraverso le parole di Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo emerito di Monreale, nella presentazione dell’e-book:
“L’Amore è la forza che ci fa ardimentosi e capaci di rivoluzione: anzi l’amore stesso è rivoluzione. Dentro di noi anzitutto, inducendoci a soppesare in noi stessi le sue esigenze realistiche (il realismo dell’amore), tra cui principalmente il bisogno di dare il massimo di noi stessi, perché a Colui che ha dato il massimo di sé non possiamo negare il massimo di noi, amando Lui e, con Lui, tutti i suoi figli, tutti nostri fratelli.
Più che “narrare” padre Guglielmo, ci sembra assai più efficace lasciare la parola a lui che, già avanti negli anni, tornava volentieri ai primi passi della sua vocazione e del suo sacerdozio; consegnava così ai posteri gustosi aneddoti del suo vissuto, insieme a originali e profondi spunti di riflessione. Sono trafiletti di suo pugno, pubblicati nei primi anni Novanta dal periodico “Il massimalismo”, nella rubrica intitolata “Il sacerdote lo conosci tu?”, che ora di buon grado riproponiamo in questa sede, per allargarne la condivisione, per dilatarne la risonanza. Per riandare con gioia alle radici del carisma “pro sanctitate”.
La rubrica "Così si raccontava padre Guglielmo Giaquinta", è stata curata da Marialuisa Pugliese, Postulatrice della Causa di beatificazione del Servo di Dio.
Se leggiamo con occhi intrisi di presente il tema 2020-2021 proposto dal Movimento Pro Sanctitate, la relazione con la situazione attuale sembra naturale. E’ in atto una crisi sistemica scatenata da una pandemia, crisi sanitaria, sociale, economica e antropologica che è divenuta sospensione delle certezze, appuntamento con il mostro e chiede di essere affrontata. Il momento richiede urgente riparo e la fede potrebbe essere uno degli argini da opzionare, la “soluzione” cui aggrapparsi; paura e protezione: generatasi la prima, si cerca affannosamente la seconda.
Siamo tuttavia convinti che la pandemia abbia messo l’accento su di un più profondo e lungo “tempo di crisi”. Il Covid 19 ha accentuato ed evidenziato la crisi nella quale eravamo già tutti immersi.
Il virus, crudele nel suo evolvere, passato attraverso strade che non siamo riusciti ad intercettare e tanto meno controllare, ha svelato che l’estraneo è vicinissimo, lo sconosciuto così accanto da aver creato una sequenza che ha spezzato molte vite e modificato radicalmente la nostra quotidianità.
Questa pandemia chiama a voce alta i cristiani a dare ragione della loro fede, ad offrire il Vangelo come “buona notizia” per il presente, la Chiesa come comunità indivisa, le proprie comunità di appartenenza come famiglie.
Dobbiamo contribuire a riscrivere la narrazione del presente, per il futuro.
#Controcorrente – La rivoluzione del Vangelo in tempo di crisi
E’ questo il tema che il Movimento Pro Sanctitate ha scelto per la Giornata della Santificazione Universale 2020.
La pandemia in corso, questo tempo di crisi che investe la società su tanti fronti, chiama a voce alta i cristiani a dare ragione della loro fede, ad offrire il Vangelo come buona notizia per il presente, la Chiesa come comunità indivisa, le proprie comunità come famiglia.
Dove attingere, luce, fecondità, coraggio per vivere e dare vita agli altri?
Ci salva sempre il Vangelo. Lì il Signore Gesù ci sorprende sempre con la sua costante creatività. Ogni volta che recuperiamo la freschezza del Vangelo spuntano nuove storie, segni più eloquenti, parole cariche di nuovo significato per il mondo.
Molti hanno perso fiducia e forze, il pericolo di ripiegarsi su stessi è forte, ma Dio in ogni situazione ci chiama a mete alte, ci stupisce con la santità e la creatività dell’amore di tanti testimoni santi, uomini che ieri e oggi sanno affrontare e amare il tempo e il mondo in cui vivono, senza fuggirlo.
Perché diventi fertile il nostro incontro con la realtà, e non ci sia impossibile amarla cosi come è, abbiamo bisogno di molta intercessione, di comunione ecclesiale e di sguardo rivolto al maestro.
#controcorrente La rivoluzione del Vangelo in tempi di crisi. La WebGSU 2020.
Carissimi amici,
Per la GSU di quest'anno nel Centro Operativo di Roma abbiamo organizzato, oltre alla tradizionale animazione liturgica, un'iniziativa di tipo culturale e sociale. Sarà un appuntamento diverso dal solito, per tanti motivi: visto che le attuali norme di distanziamento sociale scoraggiano gli incontri in presenza, da questa situazione critica abbiamo pensato di cogliere invece un'opportunità in più, per essere in contatto in rete con un maggior numero di persone nella nostra città. L'evento dunque sarà via web e, azzerando i limiti dovuti alla distanza, desideriamo proporlo come occasione per vivere un momento comune tra tutti i Centri Operativi.
Il tema di quest'anno #controcorrente ci ha spinto a cercare dei testimoni, persone che nella vita di ogni giorno sperimentano cosa significhi essere segno di contraddizione in mezzo ad un mainstream fatto di individualismo e solitudine.
Sabato 7 novembre, alle ore 18, incontreremo dei testimoni nostri amici per chiedere loro e chiederci: si può vivere come il buon samaritano?
# controcorrente: La rivoluzione del Vangelo in tempo di crisi
Apertura delle attività del Centro Operativo di Palermo 11 ottobre 2020.
Ci proviamo con tutte le nostre forze a “ricominciare”: con le mascherine, distanziati, senza toccarci ma felici di rivederci nella nostra sede.
Ricominciamo da come abbiamo vissuto i mesi trascorsi e per questo tutti sintetizziamo con una parola i sentimenti vissuti e quelli con cui oggi ci siamo riuniti. Ne viene fuori un mosaico di Speranza che apre i cuori ad ascoltare la presentazione della Direttrice sul Tema dell’anno. Una rivoluzione che ha come fondamento la fraternità, nel riconoscimento della figliolanza Divina.
Più che mai santità è Fraternità.
L’Accademia svedese che conferisce il premio Nobel, ha quest’anno deciso di premiare la poetessa statunitense Louise Gluck. La poetessa, nata a New York nel 1943 da genitori ebraico-ungheresi, insegna poesia all’università di Yale ed è poco conosciuta a livello internazionale.
Nella sua patria però è da sempre molto apprezzata tanto da ricevere in passato altri prestigiosi premi come il Premio Pulitzer per la poesia per la sua raccolta L’iris selvatico nel 1993, il titolo di poeta laureato degli Stati Uniti nel 2003 e il National Book Award per la poesia nel 2014.
Ogni uomo che ti passa vicino è tuo fratello.
Le persone alle quali stai abitualmente accanto lo sono ancora di più.
Avvicinale come se le avessi conosciute da sempre.
Vai tu per primo incontro ad esse togliendole dall’imbarazzo.
Comprendi quanti sono irritati o adirati, ma non lasciarti influenzare dal loro stato di nervosismo.
Gli uomini, troppo spesso, non sono cattivi, ma frustrati nell’affetto: consenti loro, aiutandoli discretamente, di potersi aprire.
Annunciata tra la gioia e lo stupore di tutti, è stata pubblicata il 4 ottobre 2020 la terza enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale. Un testo da leggere, meditare e soprattutto fare diventare cammino personale e comunitario, profezia che può cambiare la storia.
1. «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui». Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita.
Nel giorno in cui viene pubblicata l’Enciclica “Fratelli tutti” leggiamo, insieme alle parole di Papa Francesco, quelle del nostro Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, e rinnoviamo il nostro impegno a costruire un mondo in cui tutti possano vivere da fratelli.
«C’è un riconoscimento basilare, essenziale da compiere per camminare verso l’amicizia sociale e la fraternità universale: rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza. Se ciascuno vale tanto, bisogna dire con chiarezza e fermezza che “il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità”. Questo è un principio elementare della vita sociale, che viene abitualmente e in vari modi ignorato da quanti vedono che non conviene alla loro visione del mondo o non serve ai loro fini» (Francesco, Fratelli tutti, 106).
“Siate santi perché io sono santo” (Levitico 11,45)
È un invito che leggiamo già nell’antico testamento e che assicura profonda comunione. “Siate santi”, partecipate cioè al mio sommo splendore e questo invito non esclude nessun uomo e nessuna donna. Parte da un cuore di padre: chi infatti se non un padre fa partecipe della sua ricchezza tutti i suoi figli?
A mo’ di spigolature stralciamo alcune frasi di chi ha meditato e approfondito le sfaccettature di questo incredibile messaggio. Ci rende appassionati contemplativi leggere che “la creazione non è altro che una pallida ripetizione di quell’amore misterioso che unisce indissolubilmente il Padre, il Figlio e lo Spirito divino. Dio crea per amore, comunica cioè in qualche modo se stesso, e alle sue creature vuole dare, in quanto esse ne siano capaci, la sua presenza beatificante” (Guglielmo Giaquinta, L’amore è rivoluzione)
L’amore di Dio è così infinito che Egli manda nel mondo il suo Figlio unigenito, il quale ci ama al punto di accogliere la croce. “Ho sete”: una sete capace di generare vocazioni come quella delle Oblate Apostoliche Pro Sanctitate “dalla tua bocca riarsa, Gesù crocifisso, un’umile richiesta di acqua si indirizza ai presenti; il tuo sitio è espressione di una sofferenza senza nome, che pervade il tuo corpo dissanguato” (Guglielmo Giaquinta, Sitio)
Io sono santità, io sono bellezza. Diveniamo come Francesco d’Assisi pellegrini contemplativi, capaci come lui di camminare cantando “Ti lodiamo Padre con tutte le tue creature, che sono uscite dalla tua mano potente. Sono tue e sono colme della tua tenerezza. Laudato si’. (Papa Francesco, Laudato si’, 246). Io sono vita infinita “Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa vita” (Papa Francesco 246)
Io sono vita!
Maria Mazzei
" Non ritenne un privilegio essere come Dio, ma svuotò se stesso"
Umile, non si é mai preso merito e gloria di nulla! Ha vissuto la sua vita alla ricerca del suo Dio che, dopo un lungo cammino, ha trovato un giorno in cui la grazia del sacramento della confessione lo ha incrociato attraverso un suo ministro: Don Paolo Pozzuoli. Da lì é iniziata una nuova vita di figlio, desideroso di abitare nella casa del Padre. I sacramenti, la riflessione, la semplice preghiera, la partecipazione all'Eucarestia sono stati il suo alimento nel percorso verso la santità. Accanto alla sua sposa e ai figli, nella spontaneità della vita quotidiana, si é messo vicino con dedizione e pazienza a svolgere quei lavori semplici e feriali. Disponibile ai bisogni degli altri nel focolare domestico dava il suo contributo a Pinuccia nella cura della sua persona e nell'attività del catechismo, confezionando insieme a lei i regalini che preparava per i bambini.
Non è facile spiegare ad un bimbo di tre anni ciò che sta avvenendo in questo nostro momento storico… Difficile far comprendere come, dall’oggi al domani, non si possa più andare a scuola, vedere gli amici o abbracciare i nonni e gli zii. Una radicale trasformazione che, faticosamente, abbiamo dovuto accettare e che, giorno dopo giorno, stiamo portando avanti, come tutti, del resto.
Eppure a nostro figlio è bastato capire che la pulizia delle strade, delle scuole, dei parchi, dei negozi e perfino della Casa di Gesù ci ha tutti immobilizzati e che, per favorire queste “grandi pulizie”, è meglio restare a casa e attendere pazientemente, per poter poi godere ed apprezzare tutti questi luoghi messi a nuovo e pronti per essere riutilizzati.
La sensibilità dei piccoli e il loro spirito di adattamento, pur con tutti i limiti e le fatiche del caso, molto spesso sono sorprendenti per noi, mentre per loro è solo normalità.
I giovani Pro Sanctitate realizzano un videoclip per gli auguri della Pasqua 2020.
In questo tempo di restrizioni e distanziamento sociale forzato, i loro sorrisi escono dalle case delle loro quarantene e arrivano a riempire di senso il silenzio.
S. Pasqua 2020
Mater mea, fiducia mea
Suona Jacopo, suona sui tetti di Roma.
Suona Jacopo, suona tutti i giorni di questa quarantena, non ci lasciare da soli.
Suona Jacopo dinnanzi ad una Piazza Navona vuota. Ci sono una ventina di persone oggi in piazza per te, distanti come abbiamo imparato a stare, distanti fisicamente ma il loro cuore scoppia, ne sono sicura.
Suona Jacopo Mastrangelo e il video diventa virale su YouTube, Jacopo suona ripreso dal padre e racconta che lui è la fonte della sua arte e della sua ispirazione. Il padre musicista e lui che da piccolo prende la chitarra e poi la batteria e poi altro per imparare, per suonare, per sentire la vita.
Al bordo della terrazza sventola la bandiera italiana.
A cura di Alessandra Privitera
Cosa fare se le emergenze, sanitarie e non, rischiano di compromettere la nostra routine e ci costringono a vivere quasi sospesi, senza programmi o progetti per un futuro pressoché immediato? Ciò che state per leggere non vuole essere certamente uno studio scientifico o esaustivo in grado di teorizzare la legittimità della crisi, o la sua opportunità da un punto di vista teologico, spirituale o filosofico, ma semplicemente delle riflessioni a voce alta su dei sentimenti o atteggiamenti che a tutti noi, in quanto uomini, può capitare di attraversare, a prescindere da quale sia il nome di ciò che ci è dato di vivere, che sia il Covid-19 o un evento che sconvolge la nostra vita personale e/o familiare.
5 aprile 2020, Domenica delle Palme. A causa della pandemia di Coronavirus che ormai da mesi affligge il mondo intero, Papa Francesco ha presieduto la solenne celebrazione liturgica in una Basilica di San Pietro praticamente deserta. Una celebrazione senza processione e senza pellegrini, ma che i fedeli di tutto il mondo hanno potuto seguire in streaming da casa.
Il Papa nella sua omelia ha ricordato come Gesù per primo ci ha amati e ci ha serviti fino al punto da sacrificarsi per noi, lasciando che il nostro male si accanisse su di lui e lo portasse alla morte in croce. Il Signore ci ha serviti fino a provare il dolore peggiore che chi ama può provare, ovvero essere tradito ed essere abbandonato. Tutto questo per ricordarci come anche noi, oggi, pur vivendo un periodo difficile, di dramma e di sofferenza, in cui vediamo sgretolarsi tutte le nostre certezze e ci sembra di andare alla deriva, non dobbiamo sentirci abbandonati proprio perché, dice il Papa, c’è “Gesù che dice a ciascuno di noi: «Coraggio: apri il cuore al mio amore. Sentirai la consolazione di Dio, che ti sostiene»”.
Una giornata di preghiera e digiuno è stata proposta dal card. Vicario Angelo De Donatis ai fedeli della Diocesi di Roma. Una proposta cui tutti possiamo aderire.
«Mettendoci in ascolto della Parola di Dio di ogni giorno, vogliamo leggere questi tempi con i Suoi occhi, aiutando le nostre comunità a tornare a Lui, a riscoprire ciò che è essenziale, a ritrovare il gusto della preghiera. Sono questi i giorni in cui infondere speranza, in cui trasmettere fiducia, in cui metterci in ginocchio per intercedere per il mondo», scrive il card. Vicario De Donatis, in una lettera alla Diocesi di Roma, nella quale chiede a tutti i cristiani di Roma di offrire una giornata di preghiera e di digiuno, mercoledì 11 marzo «per invocare da Dio aiuto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo». Lo stesso giorno il cardinale presiederà una Santa Messa dal Santuario del Divino Amore alle 19 che sarà trasmessa in diretta su Telepace e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.
http://www.diocesidiroma.it/l11-marzo-una-giornata-di-digiuno-e-preghiera-la-lettera-del-cardinale-vicario-ai-fedeli-della-diocesi-di-roma/
“La legge del sognatore” è l’ultimo, onirico ed in qualche modo autobiografico libro di Daniel Pennac.
Un piccolo Daniel di appena dieci anni, si trova in vacanza in montagna con i genitori e l’amico Louis.
Daniel è molto legato ad un disegno appeso sopra al proprio letto e raffigurante un sogno di Fellini: un regalo dello stesso regista alla madre quando essa lavorava a Cinecittà.
Una notte, forse ispirato da una conversazione avuta con l’amico prima di addormentarsi, Daniel fa uno strano sogno: la luce è un liquido che sgorga da ogni fonte di illuminazione, inonda l’abitazione, poi si riversa in strada fino a sommergere l’intera cittadina.
Al suo risveglio, il bambino decide di iniziare a trascrivere i propri sogni, trasformandoli in veri e propri racconti, talmente ricchi di dettagli da risultare vividi e quasi reali.
Molti anni dopo, i due amici ormai adulti si ritrovano nella stessa casa in montagna e Louis propone a Daniel di andare a fare un’immersione nel lago vicino, così come facevano da bambini.
Quello che Daniel scopre in quella gita lo lascerà incredulo e riporterà a galla proprio quei sogni d’infanzia.
Ad una prima lettura, la storia può non risultare di immediata comprensione: è difficile capire se i personaggi siano veri oppure no, se alcuni fatti siano reali o solo frutto dell’immaginazione.
La trama è intessuta di ricordi di infanzia e di sogni ricorrenti: proprio questi sogni sono una presenza fondamentale e condizionante, in quanto hanno lo scopo di ricreare una storia che proceda per vari livelli, tra l’infanzia e l’età adulta, tra il sogno e la realtà.
Presenze sociali, un’iniziativa del Movimento Pro Sanctitate di Roma per orientarsi in mondo liquido.
In principio fu il liberismo: minimizzare il ruolo dello Stato e degli apparati pubblici in economia. Si può essere d’accordo o meno (le ricette economiche non sono scritte nella Bibbia). Il fatto è che, dalla materia economica, il “liberismo” è finito per tracimare un po’ in ogni sapere e attività umana, divenendo una specie di diritto assoluto e primario (o almeno, diventandolo nella sua teorizzazione). E cosa c’è, in fondo, di più emozionante che l’affermazione di un diritto primario? Io stesso mi commuovo quando penso alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ecco, per esempio “habeas corpus”!
Si. Se però il diritto a disporre del proprio corpo diventa oggetto di scambio economico, o peggio ancora, diventa strumento di privazione di privazione per un altro soggetto, allora lì non c’è più l’habeas corpus, ma piuttosto, per restare al linguaggio giuridico, un patto leonino. Cioè un patto ingiusto, cioè un patto illecito, cioè un patto che non deve essere riconosciuto dall’ordinamento giuridico. Chi ha il potere, infatti, si prende tutti i benefici, e chi non lo ha viene privato dei suoi, di diritti. Altro che habeas corpus.
Pomeriggio speciale nella sede del Movimento a Palermo. Nell’ambito dell’iniziativa "Semi di speranza nella città", abbiamo incontrato il Presidente dell’Associazione SPIA, Sig.ra Patrizia D’Italia, e il Dott. Nino Trizzino.
L’acronimo SPIA indica l’Associazione Siciliana per le Immunodeficienze Primitive, associazione con la quale ci siamo gemellati per l’iniziativa “Un girasole per te”, il biscotto della Santità che offriamo alla città in occasione della Giornata della Santificazione Universale. Il contributo economico dell’iniziativa, al netto delle spese, viene interamente devoluto come gesto concreto di santità e fraternità alla realtà gemellata.
I nostri ospiti ci hanno spiegato, anche attraverso un filmato, la natura e gli scopi della SPIA: l’associazione nasce con l’intento di essere punto di riferimento per le famiglie siciliane ed i pazienti affetti da malattie di origine genetica legate al sistema immunitario.
18 regali è la storia di Elisa (interpretata da Vittoria Puccini) che, durante una gravidanza, scopre di avere un tumore allo stadio terminale. Il compagno Alessio (Edoardo Leo) inizialmente non riesce ad accettare la malattia della moglie ma poi, insieme, i due riescono a trovare la serenità e a pensare al futuro: la loro bambina, Anna.
Nel momento in cui realizza che non potrà veder crescere la propria figlia, che non potrà essere presente nelle sue tappe più importanti, Elisa decide di fare una lista e di comprare diciotto regali incaricando il marito di consegnarli ad Anna per ogni compleanno fino alla maggiore età.
Dopo un lungo salto temporale, ritroviamo Anna (interpretata da Benedetta Porcaroli) nel giorno del suo diciottesimo compleanno. La ragazza è triste, arrabbiata e scappa di casa, dalla festa che il padre le aveva come ogni anno organizzato. Nella fuga però, la ragazza viene investita; quando apre gli occhi, Anna vede proprio Elisa, la mamma che non ha mai potuto incontrare.
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista a Don Luigi Verdi, responsabile della Fraternità di Romena, che abbiamo incontrato a Calino in occasione di un incontro del Movimento Pro Sanctitate dal titolo: “Dio guarda il cuore”.
Verso quale orizzonte ci possiamo muovere per andare incontro al Vangelo, per viverlo?
Togliere questa nostra prepotenza umana che vuol cambiare il mondo, convertire il mondo. Ci hanno messo troppe aspettative dentro, troppa ansia di essere noi il centro di tutto. Non sopporto più la parola “accogliere”, perché accogliere vuol dire che noi siamo bravi, prepotenti, che gli altri che arrivano sono degli sciagurati e non è vero. Chiunque arriva qui ha una storia, ha una bellezza e quindi io amo di più la parola “raccogliere”. Noi siamo qui a raccogliere.
Don Luigi Verdi è il responsabile della Fraternità di Romena. Ha iniziato il suo cammino di sacerdote a Pratovecchio. Nel 1991, dopo una crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un'esperienza di fraternità. In pochi anni la pieve è diventata luogo d'incontro e punto di riferimento per migliaia di persone. Abbiamo intervistato don Luigi in occasione di un incontro del Movimento Pro Sanctitate presso il Centro Oreb, a Calino.
Pubblichiamo l’intervista in due parti, per facilitarne la lettura e non perdere la ricchezza dei contenuti.
Il tema del concorso nazionale di arti visive "L'amore è rivoluzione" ha ispirato la produzione di diverse opere tra le quali per effetto della preferenza espressa da una giuria e il voto popolare espresso su Instagram sono risultate classificate nell'ordine:
Questo libro è una biografia, racconta il percorso di fede e di santità portato avanti da una ragazza nell’ultimo periodo della sua vita, terminata precocemente all’età di 24 anni: Carlotta Nobile.
Gli autori sono Filomena Rizzo e Paolo Scarafoni (responsabili della pastorale universitaria di Benevento) i quali, dopo aver sentito parlare di Carlotta, hanno iniziato ad interessarsi e ad entusiasmarsi di fronte alla figura di una giovane donna che continua a coinvolgere e a restare viva nel ricordo di molte persone.
Come essi stessi dichiarano nella prefazione al libro: “Perché scrivere la biografia di Carlotta Nobile? Carlotta oggi interpella i giovani, il mondo degli artisti, in modo particolare dei musicisti, e il mondo dei malati. Carlotta rappresenta una speranza.”
Carissimo Piero, nel giorno in cui piangiamo il distacco da te, muovono le tue parole verso di noi e tu sembri seduto nell’assise del nostro ultimo Convegno Nazionale a ridirci “coraggio, ascoltiamo e poi muoviamoci”.
Magari, con l’aiuto di Dio, finalmente, come tu desideravi per te e per tutti, finalmente vedremo.
Ci sono parole papali che possono risultare urticanti.
Come queste, pronunciate nell’Angelus di una domenica di luglio del 2018, che mettono il dito su un aspetto non certo secondario: la missione della Chiesa e le sue modalità concrete. “Non manager onnipotenti, non funzionari inamovibili, non divi in tournée”, non agiscono così “gli autentici messaggeri del Regno di Dio” che altro non possono avere se non un “bastone e dei sandali”, “né pane, né sacca, né denaro nella cintura” perché il Maestro li vuole “liberi e leggeri, senza appoggi e senza favori”.
Perché questo è secondo il Vangelo lo stile dell’autentica vocazione missionaria, caratterizzata dalla povertà dei mezzi.
Papa Francesco ha poi descritto i connotati elementari della dinamica propria e imparagonabile dell’annuncio cristiano e del dinamismo missionario: la missione di annunciare il Vangelo, affidata agli apostoli da Cristo, è in realtà il semplice “riproporsi della presenza e dell’opera di Gesù nella loro azione missionaria”.
Il che vuol dire che il metodo è sempre lo stesso: guardare al Vangelo e a quello che Cristo ha detto e fatto nel Vangelo e sottolineare ancora che la Chiesa non è padrona della missione.
Non è la prima volta che, dall’Evangelii Gaudium in avanti, il Papa ripete quale sia la sorgente della natura missionaria. Perché si tratta di un punto vitale.
Natale
Vorrei ripagarti, Signore,
dell’amore mancato.
Nascesti in una stalla abbandonata
perché non vollero riceverti.
E fu l’inizio
d’un questuare silenzioso
di anime che ti accogliessero.
È Natale
e torni ancora, Signore,
a mendicare il nostro amore.
Vogliamo accoglierti, piccolo bimbo,
ma tu trasforma il nostro freddo cuore
da stalla povera
in caldo ambiente degno del tuo dono.
(Guglielmo Giaquinta)
A distanza di molti anni dal precedente, cinque per la cronaca, si è svolto il convegno nazionale Pro Sanctitate dal titolo “Tutti santi, tutti fratelli”, tema accattivante e ricco di sfaccettature. La prima sosta è stata nella chiesa di santa Maria ai Monti, nei pressi del vecchio rione della Suburra, dove il “padre” monsignor Giaquinta ha celebrato per molti anni ed ora riposa in una tomba sotto una lastra su cui è inciso il suo nome. Presiede la celebrazione S. E. monsignor Salvatore Di Cristina, assistente nazionale del Movimento Pro Sanctitate.
Poi ci rechiamo nella sede in cui si svolgerà il convegno la “Fraterna Domus” presso Sacrofano. Una sede molto ampia e accogliente, dove troviamo una grandissima sala da pranzo che ospita molti gruppi. Che gioia! C’è anche un bar per il prezioso caffè mattutino.
TUTTI SANTI,TUTTI FRATELLI
Promossi dal Movimento Pro Sanctitate tre giorni di studio sulla rivoluzione dell’amore
La direttrice Sechi: la santità è inscindibile dalla fraternità, si rivolge sempre agli altri
Prima delle aureole nei dipinti, hanno avuto le maniche della camicia arrotolate, il coraggio di abbassarsi all'altezza dei piccoli, l'umiltà di alzare gli occhi al cielo per trovare la forza di sollevare chi fa più fatica quaggiù. Sulla terra. I santi ci raccontano che per diventarlo la strada passa attraverso i gesti della vita quotidiana. Un cammino anche difficile, spesso molto duro ma che tutti sono in grado di percorrere. Perché la santità è la più democratica delle chiamate, non fa distinzione di età, sesso, estrazione sociale. Dio vuole tutti nel suo cielo e a ognuno, nessuno escluso, regala il "navigatore" della preghiera e offre l'equipaggiamento, di amore e servizio, per arrivarci. Ecco allora l'importanza e insieme la bellezza di mettersi in ascolto delle storie di bene e di chi le ha vissute. Come hanno fatto i partecipanti alla tre giorni, da venerdì a domenica scorsa, promossa dal Movimento Pro Sanctitate, riuniti intorno al tema "L'amore è rivoluzione", strettamente collegato al motto dell'esperienza nata dal carisma di monsignor Guglielmo Giaquinta: "Tutti santi, tutti fratelli". Il Convegno nazionale è stato infatti anche un modo per riflettere su se stessi e sui progetti di futuro. «Il primo obiettivo - spiega Nicoletta Sechi direttore nazionale del Movimento "Pro Sanctitate" - era ridirci qual è la nostra identità, andare al cuore del messaggio che ci ha lasciato il fondatore. Che cioè per diventare santi non dobbiamo trovare un' altra natura, diversa da quelle che è già impressa in noi. Il nostro fondatore diceva che la santità non è lo sviluppo di una costruzione religiosa, non ha una scadenza cronologica, non è la conclusione di un percorso».
Oggi, mentre stavo preparando il presepe, mi sono accorta che mancava il protagonista, Gesù.
E’ il più piccolo dei personaggi ed ho fatto fatica a trovarlo nella scatola dove era avvolto da un giornale, quasi pronto ad essere “scartato”, non riconosciuto. Questo piccolo evento mi ha fatto riflettere che è proprio così nel 2019, e non solo: il Natale arriva ma è difficile scorgere il Festeggiato. Alberi addobbati, luci, pubblicità, Babbo Natale non mettono in risalto l’Amore di un Dio che dona al mondo Suo Figlio: “venne fra la sua gente ma i suoi non lo hanno accolto” (Gv1). Come cristiana tutto ciò mi intristisce, perché l’evento più bello della storia, insieme alla Risurrezione, viene messo da parte, non accolto, non celebrato abbastanza.