Il Consiglio nazionale allargato del Movimento Pro Sanctitate
“Com’è bello e come dà gioia che i fratelli vivano insieme”: le parole del salmo 132 offrono una sintesi efficace di ciò che abbiamo vissuto a Calino (Bs) dal 2 al 4 dicembre con il Consiglio nazionale allargato del Movimento Pro Sanctitate. Un appuntamento che negli ultimi anni non si era potuto tenere e che quindi era atteso con tanta trepidazione, ma soprattutto con la gioia di ritrovarsi come famiglia, come fratelli che insieme desiderano camminare e crescere nella santità.
Il direttore nazionale, Giorgio Assenza, ha aperto i lavori indicando l’obiettivo principale: avviare un discernimento comunitario sull’apostolato Pro Sanctitate e per fare ciò ha invitato a lasciare spazio allo Spirito senza volerlo ‘costringere’ nei nostri schemi, a sognare proiettandoci nel futuro con dinamismo, ad avere uno sguardo ampio, che sappia vedere oltre le nostre piccole realtà.
Ci siamo così introdotti al tema collocandoci nell’oggi della Chiesa, che propone a tutti una riflessione sulla sua identità e la sua missione, indicando la prospettiva della sinodalità, fatta di ascolto e di discernimento, per un vero rinnovamento. Ma il vero punto di partenza è stata una intensa e profonda preghiera di invocazione dello Spirito Santo: abbiamo affidato a Dio i nostri interrogativi, le speranze, i desideri, le paure, esprimendo il nostro ‘eccomi’, la disponibilità a metterci in ascolto, gli uni degli altri, della Sua Parola, dei segni dei tempi.
Il secondo passo è stato il contatto con il carisma del Fondatore, confrontandoci in maniera simpatica e ‘leggera’ sulle “parole del carisma”, che sono poi diventate dei cartelloni nei quali i partecipanti hanno potuto esprimere anche le loro capacità artistiche, oltre alla competenza in materia di messaggio Pro Sanctitate.
La seconda giornata è stata la più intensa e dinamica. Attraverso un’intervista, originale e inconsueta, alcuni amici hanno raccontato il loro primo contatto con il Movimento Pro Sanctitate, il senso di questa appartenenza, e soprattutto come è stato vissuto l’apostolato. Un momento toccante e provocatorio, che ha fornito le basi per il confronto nei gruppi su tre nuclei: il linguaggio, le persone e i luoghi. La condivisione di quanto emerso ha offerto a tutti la possibilità di una maggiore consapevolezza sulla necessità di continuare a riflettere per comprendere come vivere e annunciare oggi la chiamata alla santità.
E siamo arrivati alla domenica mattina portandoci un interrogativo: come proseguiremo questo cammino? Come coinvolgere i nostri centri operativi? Ripercorrendo i momenti vissuti abbiamo potuto scorgere una luce da seguire: l’amore per questo carisma ci spinge ad esservi fedeli e a viverlo con intensità, ma anche a lasciarci interpellare dal nostro tempo, dalle persone e dalle situazioni che viviamo per declinare il significato di santità così che possa raggiungere ogni nostro contemporaneo.
In conclusione, ci sono alcuni doni particolari per i quali essere grati a Dio. Il primo è la presenza di don Tarcisio Camilleri e di Jos Ebbing, responsabili, rispettivamente, dei sacerdoti Apostolici Sodales e degli Animatori Sociali, e don Vincenzo Pavia, anche lui sacerdote dei Sodales: è stata una vera gioia averli con noi, presenti come veri fratelli! Il secondo dono è stata la guida paterna e affettuosa di mons. Salvatore Di Cristina, il nostro consulente ecclesiastico: con i suoi interventi, sempre puntuali, ci ha rassicurato e incoraggiato, portando anche la sua testimonianza diretta dei tanti colloqui e confronti avuti con padre Guglielmo. Infine, the last but not the least, ogni singolo partecipante è stato un dono e la gioia che ha accompagnato ogni momento è stato il segno più evidente di quanto ciascuno si sia aperto al dono dello Spirito.
Il Consiglio è finito, ma il cammino è appena iniziato. E ne siamo molto contenti!
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