Oggi, mentre stavo preparando il presepe, mi sono accorta che mancava il protagonista, Gesù.
E’ il più piccolo dei personaggi ed ho fatto fatica a trovarlo nella scatola dove era avvolto da un giornale, quasi pronto ad essere “scartato”, non riconosciuto. Questo piccolo evento mi ha fatto riflettere che è proprio così nel 2019, e non solo: il Natale arriva ma è difficile scorgere il Festeggiato. Alberi addobbati, luci, pubblicità, Babbo Natale non mettono in risalto l’Amore di un Dio che dona al mondo Suo Figlio: “venne fra la sua gente ma i suoi non lo hanno accolto” (Gv1). Come cristiana tutto ciò mi intristisce, perché l’evento più bello della storia, insieme alla Risurrezione, viene messo da parte, non accolto, non celebrato abbastanza.
Eppure, come dono, arriva nelle mie mani la lettera apostolica di Papa Francesco Admirabile signum che orienta lo sguardo, indica il presepe e invita a riscoprirlo e prepararlo nelle case: “mi auguro che questa pratica non venga mai meno, spero che là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata” . Bello il Papa che con i suoi modi semplici ma profondi immette nel mistero e fa riflettere sul Cielo, sui paesaggi, sugli angeli, sui mendicanti, sulla stella ecc.
Ed io dove mi colloco? Chi ho escluso dal mio mondo, dai miei interessi? Da chi ho deciso di non lasciarmi più interpellare? Forse dai poveri, personaggi scomodi, o ancor di più dal piccolo Dio? Sono, siamo chiamati in questo Natale ad essere come Maria che “contempla il suo bambino e lo mostra a quanti vengono a visitarlo”. “ Sembra impossibile, eppure è così: in Gesù Dio è stato bambino e in questa condizione ha voluto rivelare la grandezza del suo amore, che si manifesta in un sorriso e nel tendere le sue mani verso chiunque".
Da questa preziosa lettera di papa Francesco sul Presepe, di cui ci ricorda amorevolmente anche l’origine storica legata a San Francesco, riceviamo l’invito a che questo Natale sia la festa del Dio Bambino che “ci mostra Dio così come è entrato nel mondo, ci provoca a pensare alla nostra vita inserita in quella di Dio; invita a diventare suoi discepoli se si vuole raggiungere il senso ultimo della vita”.
Auguri a tutti di uno sguardo che diventi luminoso perché ha visto Gesù posto in una mangiatoia, pronto a vivere nel cuore di ciascuno di noi. Buon Natale!
Maria Francesca Ragusa