Dal 15 al 20 gennaio, un gruppo di giovani lettoni, insieme a Rita e Liliane, ha fatto un’esperienza missionaria e di servizio in Honduras. Ora sono arrivati a Panama, dove aspettano l’incontro con Papa Francesco.
Perché abbiamo pensato di svolgere la pre-GMG in Honduras? Molto semplice.
Quando abbiamo visto che la GMG sarebbe stata a Panama, abbiamo pensato offrire ai giovani una esperienza di missione. Rita, conoscendo diversi missionari Maltesi nei paesi attorno a Panama, ha scritto a loro. Nel frattempo noi pregavamo e dicevamo: “chi ci risponde per primo è segno che il Signore vuole che andiamo lì”. Così è stato. Il primo che ha risposto è stato Mons. Joseph Bonello, ofm, Vescovo della diocesi di Juticalpa Olancho. Mons. Joseph è della stessa parrocchia di Rita a Malta.
Così, dal 15 al 20 gennaio, siamo stati nella sua diocesi.
Mons. Joseph Bonello ci ha accolto come un padre. Risiedevamo a casa sua e da lì ogni giorno partivamo per svolgere il nostro lavoro missionario con quattordici giovani Lettoni, alcuni membri del Movimento Pro Sanctitate e altri amici.
È impressionante l’impatto appena arrivi in Honduras, un paese con una natura stupenda ma cosi povero! Siamo rimasti colpiti dall’esperienza di Mons. Bonello, da 30 anni in missione in Honduras. Ci diceva le persone, quando arrivano in Honduras, hanno paura della malaria, tuttavia non è della malaria che bisogna aver paura, ma della droga. La droga affligge la società e le famiglie.
Con i giovani siamo state insieme ai bambini di un orfanotrofio, in una casa per anziani, in diverse scuole e anche in diversi villaggi poveri, dove abbiamo incontrato bambini con le loro famiglie. La lingua non è stata un ostacolo, perché l’amore supera ogni barriera. Avevamo con noi una persona della parrocchia della cattedrale di Juticalpa Olancho che faceva la traduzione. Per i giovani è stata una esperienza indimenticabile. I giovani hanno capito quanto sia importante amare, ed essere grati per tutto quello che il Signore ci da’. Quanta gente nel mondo di oggi non ha nessuna delle nostre comodità: elettricità, acqua, internet! Le famiglie che abbiamo visitato attendevano amore e l’annuncio forte dell’amore di Dio che salva e santifica.
L’ultimo giorno abbiamo celebrato la Messa di ‘invio’ con giovani della diocesi. È stata un’esperienza di fraternità e di gioia. Tutti siamo chiamati alla santità e alla fraternità. Ci ha fatto riflettere che i giovani di questa diocesi siano partiti per Panama con il pullman, perché non potevano pagare l’aereo e hanno affrontato anche un rischio perché sarebbero passati dal Nicaragua. Giovani eroici!
Ora siamo qui a Panama per iniziare la seconda avventura, ma l’Honduras rimane nel cuore di ciascuno di noi e, perché no, sogniamo di ritornare a continuare questa missione, come il Papa Francesco ci dice: “uscite, andate!”.
Liliane Bertrand