Giovani tutt'altro che disimpegnati. Parlano di ambiente, di pace, fanno proposte concrete; hanno tutti lo stesso desiderio di pace e di giustizia. Sono i ragazzi della Gmg 2019. Arrivano da contesti segnati da profondi problemi sociali e difficili situazioni politiche che hanno un forte impatto sulla vita delle popolazioni: migrazioni, povertà, disperazione. Hanno accolto l'invito di Papa Francesco: «Non guardate dal balcone la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù. Non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! … Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento» (27 luglio 2013, Gmg di Rio de Janeiro).
Panama è pronta ad accogliere il Papa. «Si sta respirando un clima di ottimismo, di fraternità in tutto il Paese. - racconta il sindaco di Panama City, José Isabel Blandón, in un'intervista al Sir -. È stato toccante vedere come famiglie anche molto umili hanno accolto i giovani con cuore aperto, condividendo con loro quel poco che avevano. Panama è un Paese di migranti. E oggi con questa Giornata riconfermiamo la nostra vocazione di servizio del mondo. Panama è incontro. Incontro tra i due Oceani, incontro di culture. Incontro di persone di tutte le parti del mondo. Questa è la parola che meglio esprime quanto stiamo già vivendo».
Il 22 gennaio, sono 75 mila i giovani presenti alla S. Messa di apertura, presieduta dall’Arcivescovo di Panama, mons. José Domingo Ulloa Mendieta, che ha concelebrato con 400 vescovi e un migliaio di sacerdoti. Nella sua omelia, il Vescovo ha parlato di una Gmg «per i giovani delle periferie esistenziali e geografiche»,
definendola «un balsamo per la difficile situazione in cui versano molti di loro che vivono senza speranza, specialmente quelli indigeni e afro-discendenti, quelli che emigrano a causa della risposta quasi nulla dei loro Paesi di origine che partendo si espongono al traffico di droga, alla tratta di esseri umani, alla criminalità e a molte altre malattie sociali». «Forse come Chiesa – dice di mons. Ulloa – non siamo stati in grado di esprimere questo abbastanza chiaramente, perché a volte gli adulti pensano che i giovani non vogliono ascoltare, che sono sordi e vuoti. Tuttavia, la realtà è diversa. Hanno bisogno di guida, accompagnamento e, soprattutto, di chi li ascolti. Essi cercano testimoni pieni di contenuti ed esperienze. Non cercano un Dio colto e intellettualizzato ma cercano chi lo testimonia con la vita».
La strada indicata per affrontare le sfide della vita è l’Eucaristia, nutrimento spirituale. «La chiamata di Cristo è valida, perenne, intensa, piena di tenerezza», sottolinea mons. Ulloa. È il cammino di santità, tracciato dai santi patroni della Gmg. «Questi santi ci mostrano che la santità è possibile, in tutte le culture e gruppi etnici, senza differenze di sesso o età. Il generoso dono della loro vita a Dio e al prossimo li ha portati alla santità».
La festa è iniziata. In questi giorni, momenti di preghiera, concerti, esposizioni, manifestazioni teatrali, una coppa di calcio. La città è pronta e attende Papa Francesco.
Vittoria Terenzi