Ritornano nel Centro Operativo di Palermo gli appuntamenti con Testimoni di speranza nella città.
Anche quest’anno desideriamo conversare con uomini di speranza, persone che, nella nostra città fanno qualcosa per promuovere il Bene. Stimolati dal tema della Formazione Permanente affrontato quest’anno “Mistica della fraternità, pienezza dell’uomo” vogliamo lasciarci scomodare dalla testimonianza di chi si è messo in gioco in prima persona, perché la fraternità trovi concretezza in gesti di accoglienza e di condivisione. Domenica 28 gennaio abbiamo incontrato Luciano Maria D’Angelo, Presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Palermo. Ricordiamo che al CAV è andato quest'anno, per Palermo, il ricavato della esperienza dei Girasoli della Santità, vissuta in occasione della Giornata della Santificazione Universale.
Con semplicità Luciano ci ha raccontato che il Centro Aiuto alla Vita opera a Palermo sin dal 1979, all'indomani dell'approvazione della Legge 194 sulla Interruzione Volontaria di Gravidanza, per dare una risposta concreta e cristiana alla tutela alla Vita.
Dal 2005 il centro ha sede in un bene confiscato alla mafia: qui i volontari accolgono donne in gravidanza e le aiutano a comprendere che l’aborto può sembrare l'unica via, ma se loro desiderano tenere il loro bambino possono trovare aiuto concreto: due volontarie si fanno carico della donna che accetta di essere seguita e la accompagnano da quel momento fino al compimento di un anno di vita del bambino.
L’intento è quello di far maturare in queste mamme la consapevolezza della loro genitorialità, si così instaura un rapporto di fiducia e di attenzione: le volontarie educano la futura mamma ad occuparsi dei suoi bisogni e dei bisogni del bambino prima e dopo il parto.
Nelle righe che seguono riportiamo le impressioni di Enzo di Garbo, amico presente all’incontro:
Ho seguito con vivo interesse, così come tutti i presenti, la bella testimonianza del Presidente del CAV di Palermo, organizzazione di volontariato, che si occupa da quasi 40 anni di donne in gravidanza in difficoltà, che vengono aiutate a non abortire con la garanzia che saranno aiutate in tutte le necessità pratiche (dall'essere accompagnate alle visite ginecologhe, al corredino per i bambino, il fasciatoio, la carrozzella, i pannolini, il latte) per tutta la gravidanza e per il primo anno di vita del nascituro.
È veramente incredibile che così facendo, senza alcuna distinzione di etnia o di religione, senza alcun aiuto dello Stato, potendo contare solo sulla generosità di gente di buona volontà e della Provvidenza, si siano così potuti salvare 1000 bellissimi bambini dal 1979 ad oggi: quasi come un intero paesino!
Ci impegneremo affinché questo incontro possa continuare in una collaborazione fattiva tra noi del Movimento Pro Sanctitate e il Centro Aiuto alla Vita.
Santina Mitra