Festa della Famiglia a Palermo

La “Festa della Famiglia” ci ha visti quest’anno convergere verso il Santuario Mariano della Madonna dell’Olio. Una splendida domenica di fine giugno ha fatto da cornice alla nostra esperienza.

Una Chiesetta e un convento isolato nella vasto latifondo dell’entroterra siciliano, in mezzo alla campagna assolata e isolata, vicino ad un piccolo paese di mille anime, Blufi. Quale richiamo più dolce quello della nostra Madre Maria, che il Figlio ci addita, per concludere insieme, amici e associati al Movimento Pro Sanctitate del C.O. di Palermo, le attività dell’anno apostolico e condividere la preghiera e la fraternità !

 

Dopo una dolce accoglienza con cornetti e caffè, ci siamo radunati in Chiesa.

Pino Carota ci ha introdotti al luogo, fornendo qualche informazione storica sull’edificazione della Chiesa e sulla presenza di questo liquido che affiora vicino al Santuario, che in realtà più che olio, ha le caratteristiche di un idrocarburo, cui i devoti attribuiscono proprietà terapeutiche.

Abbiamo pregato con un rosario itinerante che ci ha fatto giungere fino alla “Fonte dell’Olio”.

Le  cinque tappe sono state segnate da cinque doni da chiedere alla Madonna: Comunione, Luce, Olio, Profumo, Santità. Le meditazioni e i segni che hanno accompagnato ciascuna parola ci hanno riempito il cuore di tanto desiderio di realizzarli nella nostra vita, per vivere nell’ordinarietà del quotidiano la straordinaria avventura di essere Figli amati di Dio.

Per il pranzo ci siamo spostati in una antica masseria: Agriturismo Feudo Catuso. Ad accogliere  Palermo e Castelbuono, i membri del Movimento Pro Sanctitate di Resuttano, che nella mattina avevano partecipato alla Messa per il 60° anniversario di Sacerdozio del nostro Sodales Padre Arcangelo Tumminaro.

Nel pomeriggio la condivisione della Mensa Eucaristica nella corte della masseria, accompagnati dal fruscio degli alberi, dal cinguettio degli uccelli, avendo il cielo per tetto e la natura intorno come pareti. Un modo bellissimo per comprendere che la Chiesa non ha confini e tutti abbraccia, se ciascuno di noi è capace di avere un cuore aperto e generoso. Il nostro caro Don Salvatore Di Cristina ha spezzato il Pane Eucaristico e nell’omelia ci ha ripetutamente sollecitati a “chiedere” perché siamo bisognosi dell’aiuto del Signore. Chiediamo la grazia di restare fedeli perché i semi di speranza ( tema che ci ha accompagnato durante tutto l’anno apostolico), possano fiorire nei deserti dei nostri luoghi del quotidiano.

 

 

Santina Mitra