IL TEATRO ARRIVA AL CINEMA

“Romeo & Juliet”:

un grande classico del teatro di William Shakespeare, letto, visto e rivisitato in molte e diverse chiavi di interpretazione, è giunto quest’anno ad essere rappresentato al Garrick Theatre di Londra da parte della Kenneth Branagh theatre company. La compagnia, formata da attori teatrali di livello internazionale come Derek Jacobi e altri volti noti del cinema come Lily James e Richard Madden, è stata diretta da Kenneth Branagh, attore e regista candidato a vari Oscar e vincitore di numerosi premi internazionali.                                                                                              

Lo spettacolo è poi arrivato anche in Italia attraverso i grandi schermi della maggior parte dei cinema dove è stato trasmesso come fosse un film.

La storia d’amore forse più famosa di tutti i tempi viene rivisitata dalla compagnia di Branagh in modo del tutto creativo attraverso una chiave moderna e appassionata del dramma. Lo stile piuttosto eccentrico ma mai eccessivo mette in scena una storia ambientata nell’Italia degli anni ’50 con personaggi profondamente connotati dal punto di vista caratteriale tanto da ostentare, seppure in modo sapiente, i sentimenti e tutta l’italianità tipica dei giovani e dell’ambientazione.                                                                                                  

La trama è ben nota e viene in gran parte rispettata dal regista nonostante qualche piccola licenza e variazione funzionale all’ambientazione anni ‘50 e al divertimenti del pubblico; infatti, nonostante si tratti di una tragedia, la chiave di lettura è sicuramente l’umorismo italiano, talvolta irriverente ma mai volgare.     Ho trovato molto significativa la scelta del regista di mantenere le battute originali, specialmente nei passi più significativi, creando una commistione sicuramente ben riuscita tra la classicità di Shakespeare e la rivisitazione moderna.                                                                                                                                            

Durante le due ore e venti di spettacolo (che scorrono senza alcuno sforzo) si respira un’aria nuova; anche nel finale, che tuttavia non si discosta dal canone della tragedia, l’atmosfera frizzante illude quasi lo spettatore che ci potrebbe addirittura essere un colpo di scena, e dunque un lieto fine. Ma questo sarebbe ovviamente troppo anche per un regista come Branagh che ormai ha un rapporto talmente profondo con l’opera shakespeariana da potersi permettere di giocare in modo creativo ed eccitante anche con i grandi pilastri della tragedia classica.

Uno spettacolo che merita di essere visto e applaudito, non solo perché le risate sono assicurate, ma specialmente per le esibizioni magistrali dei suoi interpreti.

“Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amor vuole amore osa” (Romeo: atto II, scena II)

Claudia Torrisi