C’era buio d’intorno
e il corpo del Signore,
diafano, quasi di morte,
ansimava dolorante.
Flebile si levò da lui un sospiro:
«Signore, Padre mio,
perché mi hai abbandonato?».
Un raggio invisibile
trapassò quelle tenebre
fino al cuore di Cristo:
la risposta dell’amore del Padre.
Sul volto del Signore
un sorriso brillò
mentre attorno a lui prendeva vita
il mondo dei bambini accarezzati
che innocenti guardavano,
con accanto le mamme trasognate,
il Cristo sorridente;
i malati che assieme alla salute
ricevevano il dono del sorriso;
la peccatrice adultera salvata
dal sorriso di Cristo;
la mamma sua sorridente
ed il sorriso suo alla Madonna.
Maria stava accanto...
Si voltò lentamente e le sorrise:
«Mamma, disse, ecco tuo figlio»,
e sorridente a Giovanni mormorò:
«Ecco tua madre».
Poi lo sguardo
si illuminò d’infinito,
diede un grido possente,
uomini senza fine
apparvero d’intorno.
Alitò su di essi
lo Spirito d’amore.
Sorrise ancora...
Chinò il capo.
Era morto.
Preghiamo...
Saper sorridere sempre,
nella gioia e nel dolore
ad amici, nemici e indifferenti,
è la grazia che ti chiediamo,
o divino Sorridente del Calvario,
per intercessione di tua madre
santa Maria del sorriso.
E così sia.
Guglielmo Giaquinta