Il Seminario di Albenga Imperia ci ha accolto i giorni del 1° e 2 aprile, per gli annuali Esercizi Spirituali; Siamo numerosi: associati e amici del Movimento Pro Sanctitate di Imperia, insieme a persone provenienti da altre realtà ecclesiali.
Ci attendono due giorni ricchi, guidati da don Gianluca Zelli, dal prolungato ed intenso silenzio che viviamo in Cappella davanti al Santissimo, dai momenti di fraternità davanti ad ottimo cibo.
Don Gianluca ci accompagna facendoci riflettere su come accogliamo questa esperienza: abbiamo scelto o accolto l’invito del Signore?
La parabola del seminatore e le sue parole ci chiedono di ascoltare e comprendere partendo dal cuore e a fare verità in noi per iniziare il cammino, per riconoscere in che terreno stiamo.
Eccoci nel deserto: l’incontro con noi stessi ci mette davanti alle nostre fragilità e povertà, e la nostra debolezza ci porta a vivere il deserto come essenziale alla nostra esperienza di fede, all’incontro autentico con Dio e con la sua Parola nuova.
Nel deserto il seme della vita nuova! Il seme della chiamata; del senso del nostro vivere!
La nostra fede, riflettiamo davanti al Santissimo, non può fermarsi a credere in Dio, ad andare a Messa anche tutti i giorni; dobbiamo accogliere la Sua mentalità riconoscendo la nostra dipendenza fedele a Lui, come fece Gesù.
Ripartiamo ogni giorno da Dio, radichiamoci in Lui, nelle Parole e nell’esempio di Gesù, chiediamo allo Spirito Santo di guidare le azioni della nostra vita, sosteniamo la nostra fedeltà con i Sacramenti, e potremo essere semi di Speranza.
La Speranza ci abiterà anche nel dolore e nella fatica e ci darà la capacità di donarci senza ma e senza sé all’altro, senza rimanere ai margini delle situazioni, con la pazienza di accogliere i suoi modi e di attendere i suoi tempi, senza dare ascolto superficiale e magari risposte spersonalizzate…Muoriamo al nostro orgoglio, al nostro protagonismo, talvolta alla tentazione di legare l’altro più a noi che a Dio.
La Messa conclusiva ci ha accolto con la serena gioia condivisa di aver avuto un grande dono e al suo termine ciascuno, toccando la terra stesa davanti all’altare dai nostri ragazzi, ha ricevuto dei semi che potremmo lasciare ammuffire o piantare per dare nuova vita.
Marco e Marzia Leone