A chiusura dell'Anno Santo della Misericordia, il 20 novembre 2016, in una Piazza San Pietro gremita di Fedeli, Papa Francesco ha apposto la sua firma sulla lettera apostolica resa nota oggi a seguito della conferenza stampa tenuta in Vaticano.
La lettera era stata consegnata ieri, simbolicamente nella mani di un Cardinale, di un Vescovo, di due sacerdoti missionari della misericordia, di due suore, di un diacono permanente con i suoi cari, di una famiglia di genitori, nonni e figli, di una coppia di fidanzati, di due catechiste, di un disabile e di un malato. Tutti provenienti da diverse parti del mondo.
Si è chiuso l'anno giubilare, si è aperto il tempo della misericordia.
La lettera non ha destinatari specificati ma solo un augurio: a quanti leggeranno questa Lettera Apostolica, misericordia e pace. Il titolo, Misericordia et misera, è un rimando immediato all'incontro tra Gesù, il Salvatore e l'adultera, peccatrice.
Misericordia et misera sono le due parole che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera (cfr Gv 8,1-11). Non poteva trovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro al peccatore: «Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia». Quanta pietà e giustizia divina in questo racconto! Il suo insegnamento viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, mentre indica il cammino che siamo chiamati a percorrere nel futuro.
Questa pagina del Vangelo può a buon diritto essere assunta come icona di quanto abbiamo celebrato nell’Anno Santo, un tempo ricco di misericordia, la quale chiede di essere ancora celebrata e vissuta nelle nostre comunità. La misericordia, infatti, non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo. Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre.
Nelle poche parole di incipit, è racchiusa la forza rivoluzionaria di una evangelizzazione che parte dall'amore, dalla esperienza, dalla riscoperta di essere figli. Quando la misericordia di Dio incontra l'uomo, perdona i peccati, guarisce le ferisce, consola il dolore, e dona energia nuova, la fiducia di diventare santi.
Una lettera da leggere, scoprire, meditare... una mentalità da apprendere.
Giulia Sergiacomo