Ciò che inferno non è è il terzo libro pubblicato da Alessandro d'Avenia, professore e autore palermitano divenuto famoso grazie al suo primo romanzo, Bianca come il latte, rossa come il sangue, poi riprodotto anche a livello cinematografico.
Ciò che inferno non è ha per protagonista Federico, ragazzo di diciassette anni con le classiche domande di un adolescente che ancora non ha trovato tutte le sue risposte.
Federico ha deciso di partire durante l'estate per un viaggio di studio all'estero ma nel frattempo conosce un professore della sua scuola noto come 3P: Padre Pino Puglisi. Quello che Federico ancora non sa è che questo incontro gli cambierà la vita e gli darà un senso che non si sarebbe mai aspettato. Tutto ha inizio quando 3P invita il ragazzo a dargli una mano con i bambini del suo quartiere: Brancaccio.
Qui Federico si trova ad affrontare situazioni difficili: giovani coinvolti nel triste mondo della mafia siciliana, bambini pieni di voglia di vivere che però crescono con ideali sconvolti, che non possono sperare in nulla di buono perché il contesto in cui si trovano cerca di impedirlo.
Federico tra tutte queste persone conosce anche Lucia, una ragazza diversa, con il coraggio di guardare la sua realtà con occhi pieni di luce e che non vuole scappare, non vuole voltare le spalle alla sua famiglia, alla sua casa.
Una lunga estate in cui tutto si sta trasformando in modo impercettibile grazie alla presenza di un uomo straordinario che attraverso queste pagine si rivolge al cuore del lettore con la sua voce pacata ma coraggiosa, con il suo sorriso che non si arrende alla difficile realtà di Brancaccio neanche di fronte ad una pistola puntata.
3P con la sua semplicità quotidiana conquista l'affetto di tutti e di conseguenza l'odio di Cosa Nostra che se c'è qualcosa che non accetta, è proprio la libera parola, il coraggio di chi la pronuncia e la luce che da ciò scaturisce. A pochi kilometri di distanza, separati da una linea ferroviaria, esistono due mondi opposti: la Palermo bene, con il mare e i bei palazzi, e Brancaccio, quartiere nel quale Padre Pino, specialmente nell'ultima estate della sua vita (quella del '93), riesce a creare un'isola felice nella quale accogliere i bambini e donare loro amore e sorrisi affinché possano credere e sperare in un futuro vero. Un libro che aiuta a comprendere l'importanza dei piccoli gesti, che dimostra come anche in mezzo alla polvere si possa trovare un raggio di luce: luce che, per definizione, inferno non è.
"Amare puoi sempre, questo è il paradiso.
Finché non ti viene tolta la capacità di amare potrai sempre fare qualcosa.
L'inferno è perdere anche la libertà di amare."
Nel deserto...semi di speranza
Claudia Torrisi