Comunicare bellezza

Come corista del Coro Liturgico Pro Sanctitate di Pescara, dal 21 al 23 ottobre, ho vissuto una esperienza unica, ricca e feconda: il Giubileo delle Corali.

La tre giorni si è aperta, venerdì 21 ottobre, con il Convegno formativo sul tema “Cantare la Misericordia”. Tra i relatori: Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, Mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina, Mons. Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, P. Marko Ivan Rupnik, artista, teologo e Direttore del Centro Aletti e Mons. Marco Frisina Direttore del Coro della Diocesi di Roma.

Nella seconda giornata, quella di sabato 22 ottobre, abbiamo partecipato all’Udienza Giubilare con il Santo Padre mentre, nel pomeriggio, tutte le Corali intervenute si sono unite  per un grande Concerto in Aula Paolo VI dedicato a San Giovanni Paolo II nel giorno della sua Memoria Liturgica.

Personalmente ho ancora addosso l’emozione che ha travolto me e tutti i corsisti del Coro del Movimento in quanto siamo stati protagonisti, insieme con il Coro della Diocesi di Roma, di questo bellissimo Concerto.

Domenica 23 ottobre, è stata una giornata di preghiera con il Pellegrinaggio alla Porta Santa, a seguire Santa Messa nella Basilica di San Pietro presieduta da S.E. Mons. Rino Fisichella ed infine la partecipazione all’Angelus del Papa in Piazza.

Che dire...sono stati tre giorni intensi, ma la cosa che ha caratterizzato questa esperienza è stata la fraternità vissuta tra noi. Una fraternità vera che ha arricchito ed impreziosito i nostri  legami.

Non solo, gli approfondimenti dei relatori ci hanno fatto prendere coscienza del grande Dono che ci è stato dato, della preziosità della nostra Arte e della necessità che tale bellezza sia custodita e purificata per una Chiesa capace di non escludere nessuno. “Una Chiesa brava non attira nessuno, perché è solo una Chiesa bella che fa innamorare. Abbiamo una Chiesa intraprendente, stanca per quanto bene realizza, che però non affascina nessuno e dietro la quale non si incammina nessuno. Siamo bravi, ma nessuno ci vuole seguire".

Noi abbiamo in mano la Bellezza, dobbiamo lasciare che essa ci  trasfiguri e trasfiguri  la vita di ognuno di noi. “Se una mamma si santifica amando, se un padre si santifica amando, un artista si santificherà allo stesso modo. È totalmente inutile esaltare un’arte se non si è santificato colui che l’ha fatta. Santificarsi significa consumarsi…”

Noi comunichiamo Bellezza, noi comunichiamo l’Autore della Bellezza. E allora è doveroso sottolineare la nostra grande responsabilità: lasciare che il  nostro canto raggiunga ogni cuore, affinché ogni uomo diventi un “Innamorato della Bellezza di Dio” (P. Rupnik).

 

Manuela Cilli