Ieri mattina, poco dopo le ore 9.00, Papa Francesco ha raggiunto, a sorpresa, la città di Amatrice per incontrare la popolazione colpita dal terremoto dello scorso 24 agosto. La visita ai terremotati è proseguita sino alle 15.30. Il papa ha incontrato anziani, famiglie, insegnati e bambini di Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.
«Ho pensato bene nei primi giorni di questi tanti dolori che la mia visita, forse, era più un ingombro che un aiuto, e non volevo dare fastidio. Per questo ho lasciato passare un po’ di tempo affinché si sistemassero alcune cose, come la scuola. Ma dal primo momento ho sentito che dovevo venire da voi! Semplicemente per dire che vi sono vicino, che vi sono vicino, niente di più, e che prego, prego per voi! Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi. Che il Signore benedica tutti voi, che la Madonna vi custodisca in questo momento di tristezza e dolore e di prova».
Dopo aver benedetto i presenti, il Santo Padre ha pregato, insieme a loro, l’Ave Maria, ed ha aggiunto: «Andiamo avanti, sempre c’è un futuro. Ci sono tanti cari che ci hanno lasciato, che sono caduti qui, sotto le macerie. Preghiamo la Madonna per loro, lo facciamo tutti insieme. [Ave Maria…] Guardare sempre avanti. Avanti, coraggio, e aiutarsi gli uni gli altri. Si cammina meglio insieme, da soli non si va. Avanti! ».
Con queste poche parole, e attraverso tante carezze, abbracci, sguardi e preghiere, i Papa ha mostrato il volto di una Chiesa che accompagna la storia, che dà amicizia all'uomo. Una Chiesa che soffre e cammina accanto, sostiene e incoraggia, si curva sul dolore dell'uomo e incoraggia a guardare con speranza il futuro.