Santità e fraternità, due parole per ricominciare sempre

Il cristiano, colui che desidera seguire Cristo Gesù, crede e lotta per vivere e trasmettere queste due parole bellissime: santità e fraternità. Sono due parole che sanno di Vangelo. Gesù raggiunge gli uomini e li invita: “RISPLENDA LA VOSTRA LUCE DAVANTI AGLI UOMINI COSI POSSANO GLORIFICARE IL PADRE”. Siamo luce se siamo santi…se camminiamo verso questa meta. San Paolo afferma questa verità: “Questa è la volontà di Dio la vostra santificazione”! E per quanto riguarda la fraternità Gesù l’ha predicata in lungo e in largo … fraternità per tutti, con tutti, fraternità che raggiunge anche i nemici: “AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATO!

 

Ma nel 2016 è ancora possibile vivere la santità e la fraternità? Con tutto quello che succede? Con tutti i rapporti sbagliati che abbiamo e le relazioni cosi difficili! Come è possibile parlare di santità e fraternità con tutti i peccati che ci sono nel mondo, nella Chiesa? L’immagine che abbiamo di fronte è un mondo che cammina in massa verso una direzione ed io, noi ne scegliamo un’altra…con tutta la fatica, l’amore, il desiderio di crederci nonostante tutto!

Per vivere la santità e la fraternità senza stancarci o scoraggiarci dobbiamo diventare

-        CERCATORI di santità e fraternità.

-        INNAMORATI di santità e fraternità.

-        SOSTENITORI di santità e fraternità.

Dove cercare la santità e la fraternità? Nella Bibbia, nel Vangelo, nella storia della Chiesa e dell’umanità. Quanti santi … per ultima Madre Teresa di Calcutta che ha intrecciato in modo meraviglioso e unico la parola santità e fraternità. Nella storia del santi che sono uomini e donne come noi. Nella gente semplice: siamo chiamati a riconoscere il bene nei gesti quotidiani, nella somma delle piccole cose che ci attraversano e ci raggiungono. Quando qualcuno si ferma e dedica il suo tempo al nostro raccontare, nella generosità, nei sorrisi… dobbiamo riconoscere il bene fatto nel nascondimento  senza mettere striscioni per annunciarlo. Dobbiamo essere cercatori di santità e fraternità, quella che fa bene al cuore e alla vita. Pensiamo alle persone che ci hanno fatto del bene, noi siamo abituati a soffermarci su quelle che ci hanno ferito… allarghiamo la nostra mente e ringraziamo per chi ci ha fatto diventare quello che siamo… prima di tutto Dio e poi gli altri.

Dobbiamo essere cercatori di santità e fraternità ma anche INNAMORATI della santità e fraternità. La santità è Dio Padre, è Gesù Cristo. Innamorati del Padre, del Figlio che ha donato la vita per noi. Innamorati significa STARE con l’AMATO, lo stare è preghiera, dialogo, incontro, adorazione…. Capite che non è solo andare la domenica a MESSA … non può bastare… l’amore ha bisogno di incontro… solo così l’amore trasforma il nostro modo di pensare, di vivere, di essere cristiani. Innamorati di santità e fraternità significa andare a scuola del Maestro e lasciarsi educare, cioè tirare fuori le cose belle che sono in noi.  E’ bello sapere che ho Dio dentro… ma quando e quanto penso a Lui? Quando e quanto chiedo aiuto? Quanto mi lascio ammaestrare da Colui che è Santo tanto da poter dire sulla croce: “Tutto è compiuto” ed è fratello tanto da poter dire sulla croce: “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”.

Cercatori di santità e fraternità, innamorati…

SOSTENITORI di santità e fraternità! Per far crescere nel mio paese, nella mia famiglia, a lavoro la santità e la fraternità devo fare i conti con me stesso e chiedermi: “Chi voglio essere”? che tipo di persona ho deciso di essere? da che parte voglio stare? quale contributo voglio portare alla società?" E poi fare i conti con le parole:

-        SEGUIRE

-        PERDONARE

-        RICOMINCIARE

I Santi hanno seguito le orme di Gesù! Non bisogna mai perdere di vista Gesù, i suoi sentimenti, i suoi gesti, la sua umanità! Se segui il santo….diventi santo! Fare i conti con la parola PERDONARE. Non c’è fraternità senza perdono, senza capacità di andare incontro all’altro… Non c’è fraternità se io mi sento perfetto e sono sempre gli altri a sbagliare. Non c’è fraternità con la presunzione, c’è fraternità con l’essere umili e miti.

Fare i conti con la parola RICOMINCIARE

-        Ricominciare, oltre le delusioni, a crederci ancora

-        Oltre ogni peccato e lasciarsi inondare dalla GRAZIA

-        Oltre ogni  limiti mettendo a servizio i TALENTI

-        RICOMINCIARE a creare ponti e non costruire muri.

 

Ricominciare con la forza della preghiera, con la potenza dei sacramenti, con il lasciarsi circondare da persone che insegnano a camminare, ricominciare con la certezza che la santità è dono e conquista così come la fraternità… Ricominciare con il motto del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, fondatore del Movimento Pro Sanctitate: TUTTI SANTI TUTTI FRATELLI!

Maria Francesca Ragusa