Quest'anno posso darti
la mimosa,
donna gentile
del mio cammino,
donna dai mille volti
e dalle tante età.
Mi accosto a te
con trepido pudore
per non sciuparti
nella tua bellezza
anche se a volte
l'umana cupidigia
ama renderti cosa.
Ma tu conservi sempre
pur se violata
l'immagine d'incanto
di una madre, sorella,
di una sposa.
E m'avvicino a te
per dirti grazie,
nota vibrante del divino cuore
riflesso sempre vivo
di Dio padre, Amore.
Guglielmo Giaquinta