Quanti ricordi ha suscitato in me l’elenco degli argomenti delle Giornate della Santificazione Universale pubblicato su www.diteloatutti.net . Ricordi e…un pizzico di nostalgia. Questa giornata, per volere del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta , è stata organizzata soprattutto come momento di preghiera. “Perché pregare? – scriveva nella introduzione al primo volume della raccolta tematica – Innanzitutto per tutti noi, perché diventiamo santi”; e per un lungo elenco dei destinatari di questa preghiera. E’ necessario però educare con il cuore anche la mente, e queste giornate videro una serie di conferenze tenute da personaggi di rilievo dell’epoca: il cardinale olandese Canisius Jean van Lierde; lo scienziato Enrico Medi, il fisico “della luna” di pochi anni più grande di Giaquinta, di cui nel seminario era stato professore; e poi Giorgio La Pira, il politico e sindaco di Firenze oggi Servo di Dio; Raimondo Manzini, illustre giornalista e direttore dell’osservatore Romano; Luigi Gedda, editore e dirigente di Azione Cattolica; Oscar Luigi Scalfaro, in seguito Presidente della Repubblica.
Poiché queste conferenze toccavano argomenti diversi – dalla medicina alla politica e alla psichiatria – molti esperti diedero il loro prezioso contributo e la santità fu messa a confronto con tante dimensioni umane. Alcuni anni dopo le conferenze furono pubblicate per i tipi delle Edizioni Pro Sanctitate. Interessante per l’epoca la partecipazione di due donne: la dottoressa Margherita Radaelli, madre di famiglia che trattò “La preghiera nella vita familiare”, e Madre Angela Passini, delle Ancelle del Sacro Cuore, che parlò della “Maternità spirituale nelle anime consacrate”. “Siate madri e non zitelle”, sollecita oggi papa Francesco!
Ancor adesso colpiscono due realtà che generarono queste conferenze. Innanzitutto la vivacità e la creatività spirituale e culturale del Servo di Dio Giaquinta, e poi il prestigio di cui godeva nell’ambiente del Vicariato romano e della Diocesi. Appena due anni dopo la prima GSU uscì la prima rivista del movimento, il “Segnalatore ascetico”.
Non posso dimenticare il piccolo manipolo di giovani (quasi tutte universitarie) del Movimento Pro Sanctitate, che si prodigarono molto, mosse dall’ “ardore apostolico” del Fondatore, nella propaganda, nella preparazione tecnica, nella calorosa e sorridente accoglienza di conferenzieri e partecipanti.
Un ricordo ancora vivo, una eredità preziosa… il dono di un carisma da condividere a piene mani.
Ninni Mazzei