Stamattina ho acceso la radio mentre l’inviato parlava di persone accampate in tenda nel pieno centro di Atene. La mia testa ha completato l’informazione dando per scontato che gli sfortunati campeggiatori fossero greci ridotti dalla crisi a privarsi della propria casa in una delle innumerevoli mortificazioni alle quali ormai da mesi sono sottoposti.
Soltanto alla fine del servizio ho capito che a occupare i pochi spazi verdi della capitale ellenica sono invece i migranti provenienti dalle coste del Nord Africa.
Per quanto i nostri problemi e le nostre sfortune personali e domestiche ci appaiano così inaffrontabili da farci intravedere un futuro buio e disperato, non dimentichiamoci che lì fuori c’è sempre qualcuno per il quale pensare a un futuro sarebbe già un bel punto di partenza.
Nicoletta Sechi