All'interno di una casa gli uomini sono tutti fratelli

Potrebbe sembrare strano, parlando della famiglia, usare il termine fraternità. È evidente che esso non potrà sostituire il rapporto generativo esistente tra genitori e figli: i figli mai potranno essere fratelli dei genitori e viceversa. Eppure noi siamo abituati ad affermare che tutti gli uomini sono fratelli, pur sapendo che essi hanno tra loro rapporti generativi che li differenziano. Quando, infatti, si passi dal fatto biologico-generativo a quello più profondo della realtà umana nelle sue componenti essenziali, si vede che tutti gli uomini sono uguali e hanno le identiche esigenze interiori.  

Prescindendo dal rapporto generativo che, in un certo senso, non può non rimanere costante, si deve constatare che all’interno di una casa gli uomini sono tutti fratelli. Lo sono, soprattutto, perché hanno in comune un’esigenza essenziale che è l’amore. L’uomo massificato e spersonalizzato ha bisogno “oggi” di ritrovarsi creatura viva, personale, capace di amore e con la dolce sensazione di essere amato. È in questo che ogni uomo ha bisogno dell’altro e tutti si è ugualmente fratelli…

L’amore, che non è solo ricevere ma, ancora più, dare non può limitarsi a realtà psicologiche (affetto) o fisiche (il pezzo di pane) ma è cosa più complessa e delicata. Sono i valori umani, morali e spirituali quelli che devono essere coltivati e soddisfatti in un ambiente fraterno.

L’uomo è sempre assetato di comprensione e di amore umano, ma forse è ancora più assetato di ciò che può dare significato alla vita e cioè di Dio.

 

Guglielmo Giaquinta